di Roberto Zadik
Il Principe Carlo d’Inghilterra è appena stato in Marocco, a Fez dove si è recato in visita anche alla Comunità ebraica.
Assieme alla consorte Camilla Parker Bowles, Duchessa di Cornovaglia, in occasione dell’invito di Re Maometto VI nella sua residenza a Rabat per colloqui diplomatici, ha deciso poi di rendere omaggio alla città di Fez, la capitale culturale del Paese, e alla sua sinagoga Aben Dahan, costruita nel 1920.
Divenuto ora un museo, l’edificio si conserva in tutto il suo splendore e durante un’apposita cerimonia di benvenuto, il Principe ha incontrato personaggi di spicco dell’ambiente ebraico. Ad accoglierlo, all’interno del tempio, c’erano infatti Serge Bedugo, Presidente delle Comunità ebraiche marocchine e Armand Guigui, Presidente della Comunità ebraica della città. Guigui ha spiegato ai due membri della famiglia reale inglese la storia della Sinagoga e degli ebrei marocchini. Era presente anche il Rabbino Sebbag che ha dato la sua benedizione al Re del Marocco, a Carlo e a Camilla, da estendere alla Regina Elisabetta.
Dieci anni fa, il tempio aveva disperatamente bisogno di un restauro, ma solo di recente l’architetto Henri Cohen è riuscito, con un grande lavoro, a risistemare l’edificio; il Principe e Camilla si sono complimentati con lui per il risultato che ha restituito la sinagoga all’antico splendore. Indossando una kippà blu di velluto, Carlo d’Inghilterra si è intrattenuto in una lunga conversazione in francese con l’architetto; alla fine della visita ai due reali britannici sono stati consegnati due antichi shofarim oltre ad alcuni manufatti di artigianato locale.
Passeggiando per le vie, Carlo e Camilla hanno ammirato monumenti e palazzi della città, fra cui spiccano segni inconfondibili dell’importante presenza ebraica. Ormai gran parte degli ebrei di Fez e del Marocco in genere sono emigrati all’estero, soprattutto in Francia o in Israele, ma la città conserva ancora oggi la sua anima ebraica. Testimonianza di questo sono la casa dove il Rambam, Maimonide, nato a Cordoba in Spagna, visse dal 1159 al 1165; lo splendido quartiere Mellah dove sulle porte di alcune case sono ancora oggi appese alcune mezuzot; il cimitero della città con le tombe di alcuni personaggi straordinari come Lalla Sollica, un’ebrea di Tangeri condannata a morte, nell’Ottocento, per non essersi convertita all’Islam.