di Nathan Greppi
Ha suscitato una forte indignazione, da parte degli ebrei cileni, la pubblicazione avvenuta su un quotidiano di un’inserzione pubblicitaria che riprende un meme antisemita.
Come riporta Algemeiner, tutto è iniziato lunedì 11 luglio, quando sul quotidiano cileno Las Últimas Noticias è apparsa una pubblicità di sconti su bottiglie di rum e whisky della Arbol Verde, una società che si occupa di distribuzione di alcolici. In mezzo, si trovava un’immagine del Happy Merchant, un meme alquanto diffuso su internet che raffigura un ebreo con il naso adunco e un ghigno malefico che si strofina le mani, circondato da banconote svolazzanti. Si tratta di una delle iconografie antisemite più diffuse in rete, che richiama lo stereotipo dell’usuraio ebreo, avido e profittatore.
Le reazioni sono state molte: sul proprio profilo Twitter ufficiale, la Comunità Ebraica del Cile ha accusato l’inserzione pubblicitaria di far rivivere “un classico stereotipo della propaganda nazista”. Altrettanto indignato Gabriel Silber, ex-parlamentare cileno di origini ebraiche, secondo il quale “in altri paesi vignette antisemite avrebbero ricevuto un ripudio trasversale.”
Sono intervenute in merito anche la FeJJLA (Federazione dei Giovani Ebrei Latinoamericani) e la FEJJ (Federazione dei Giovani Ebrei del Cile), che in un comunicato congiunto hanno dichiarato: “Pubblicando queste immagini, state trasmettendo ai lettori la vostra mancanza di empatia nei confronti della popolazione ebraica. […] Per questo vi chiediamo di assumere la responsabilità per le predette azioni e di scusarvi con i membri della Comunità Ebraica del Cile.” Reazioni sono avvenute anche nel nostro paese, dove l’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia) ha espresso sui propri canali social solidarietà verso la FEJJLA e il FEJJ, definendo l’inserzione “totalmente indifendibile.”
Sulla testata BioBioChile, un portavoce della Arbol Verde ha dichiarato che la pubblicità non intendeva offendere la comunità ebraica, ma solo far sapere ai clienti che c’erano degli sconti per chi paga in contanti. In risposta, l’Ambasciata israeliana a Santiago del Cile ha condiviso sul proprio canale il tweet della Comunità Ebraica, aggiungendo: “Il fatto che non ci fosse l’intenzione di offendere non giustifica né sminuisce la gravità dei fatti.”
Attualmente vivono circa 18.000 ebrei in Cile. Il paese ospita anche la più numerosa comunità palestinese al di fuori del Medio Oriente, il che ha portato a numerosi episodi di antisionismo e antisemitismo, specialmente durante gli scontri tra Israele e Hamas del maggio 2021. Inoltre, a dicembre è stato eletto un presidente di estrema sinistra, Gabriel Boric, che oltre ad attaccare Israele e sostenere il BDS ha attaccato persino gli ebrei cileni, accusati di doppia lealtà.