di Nathan Greppi
Soprattutto dopo i massacri del 7 ottobre e l’inizio della guerra tra Israele e Hamas, si sono moltiplicati esponenzialmente gli episodi di antisemitismo in Europa. In compenso, non mancano le iniziative per cercare di contrastare questa ondata di odio, studiando il fenomeno per poi passare all’azione.
Tra le iniziative sorte già da qualche anno, va senza dubbio menzionato il progetto NOA (Network Overcoming Antisemitism), coordinato dall’organizzazione ebraica CEJI (il Centro europeo ebraico d’informazione). Cooperando con tutti i principali enti ebraici d’Europa, il NOA definisce le politiche degli Stati membri dell’UE in tutti i settori, aiutandoli a sviluppare piani d’azione nazionali olistici per affrontare e prevenire l’antisemitismo e promuovere la vita ebraica.
Recentemente, il network ha pubblicato una scheda di valutazione nazionale sulle misure governative per il contrasto all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica. La scheda di valutazione di NOA Italia illustra l’attuale panorama politico nostrano in 10 aree: cultura, istruzione, crimini d’odio, i discorsi d’odio, memoria della Shoah, dialogo interculturale, media, libertà religiosa, sicurezza e sport.
Stando ai risultati della scheda di valutazione, pubblicati sul sito del NOA il 22 novembre 2023, l’Italia detiene un punto di forza rispetto ad altri paesi nella legislazione che affronta le forme più gravi e crescenti di antisemitismo, come le leggi sulla sicurezza, i crimini d’odio e i discorsi d’odio. Tuttavia, è più debole nell’attuazione delle misure volte a prevenire la discriminazione nei confronti dei singoli individui e delle comunità ebraiche.
L’area che ha ottenuto il punteggio più alto è la libertà religiosa, con un quadro di politiche di lunga data in atto nonostante un panorama legislativo non completamente definito; ciò è probabilmente un riflesso della natura dei rapporti tra Chiesa e Stato in Italia. Mentre le due aree di politiche successive che hanno ricevuto i punteggi più alti sono la sicurezza e la memoria della Shoah.
I settori con maggiori margini di miglioramento sono l’istruzione, la cultura, lo sport, il dialogo interculturale, i media ed il monitoraggio dei discorsi d’odio e dei crimini d’odio. Invece, nell’attuazione della Strategia Nazionale italiana per la lotta contro l’antisemitismo, il coordinamento e la comunicazione sono considerati i punti più deboli.
Katarina Von Schnurbein, coordinatrice della Commissione europea per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica, ha dichiarato che “è fantastico vedere questo progetto finanziato dall’UE arrivare a compimento. Le schede di valutazione NOA aiutano a individuare i punti di forza e di debolezza nella prevenzione e nella lotta all’antisemitismo in 10 aree di azione politica, dall’istruzione alla sicurezza e allo sport. Ciò consentirà di intraprendere azioni mirate e specifiche”.