di Redazione
Una giuria federale degli Stati Uniti ha inflitto la pena di morte a Robert Bowers, l’aggressore allora 46enne che aveva ucciso undici persone nella sinagoga Tree of Life – Or L’Simcha di Pittsburgh, in Pennsylvania nell’ottobre 2018, prima di essere colpito e ferito per poi arrendersi alla polizia.
La sentenza ha necessitato del voto unanime della giuria di 12 membri per l’imposizione della sentenza. I pubblici ministeri avevano chiesto alla giuria di votare per la pena di morte. La stessa giuria ha ritenuto l’uomo colpevole di tutti i 63 capi di
accusa derivanti dall’attacco alla sinagoga.
È stato il peggior attacco antisemita della storia americana. Il verdetto è stato consegnato mercoledì al giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti, Robert Colville. Il tribunale si riunirà nuovamente il 4 agosto alle 9 per emettere formalmente la sentenza.
Quasi ogni mattina, per tre mesi, membri della famiglia e sopravvissuti si sono riuniti silenziosamente in un’aula di tribunale federale a Pittsburgh. Hanno ascoltato testimoni raccontare il terrore della mattina di quasi cinque anni fa, quando Bowers
uccise a sangue freddo gli undici fedeli riuniti nella loro sinagoga a pregare. L’uomo aprì il fuoco con un fucile AR-15 e sparò a tutti quelli che riusciva a trovare. Un omicidio chiaramente motivato da odio religioso.
Si tratta di una vicenda spaventosa che i testimoni hanno cercato di ricostruire davanti ai giudici e ai famigliari per capire
le motivazioni che avevano spinto Bowers a commettere un simile orrore.
Il procuratore generale Merrick B. Garland ha affermato in una dichiarazione che crimini d’odio di una simile portata «infliggono un dolore irreparabile alle singole vittime e ai loro cari e portano intere comunità a mettere in discussione la loro stessa appartenenza». Ha inoltre aggiunto che «Tutti gli americani meritano di vivere liberi dalla paura della violenza alimentata dall’odio e il Dipartimento di Giustizia riterrà responsabili coloro che perpetrano tali atti».
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Chi è Robert Bowers?
Robert Bowers è un camionista che all’epoca della sparatoria aveva 46 anni. Come riporta l’Independent, nei mesi precedenti la sparatoria l’uomo aveva diffuso una serie di dichiarazioni razziste, bigotte e antisemita online. Aveva chiamato gli
immigrati «invasori» e pubblicato meme razzisti, inclusi alcuni che accusavano gli ebrei di essere il «nemico dei bianchi».
Dopo il suo arresto, la polizia scoprì che l’assassino aveva nientemeno che 21 armi registrate a suo nome. Per il resto era sconosciuto alle forze dell’ordine. Nel corso delle indagini emerse che l’omicida aveva un account su Gab – un social media di destra presumibilmente orientato alla libertà di parola (alternativa a Twitter) – dove aveva pubblicato una costante ondata di odio. I suoi deliri razzisti, secondo gli investigatori, includevano frasi come: «Gli ebrei sono i figli di Satana» e i suoi post consistevano in insulti antiebraici e teorie del complotto, secondo cui gli ebrei stavano contrabbandando musulmani negli Stati Uniti. Un altro post mostrava un’immagine del campo di concentramento di Auschwitz, con la foto ritoccata e la scritta sul famigerato cancello «Le bugie fanno soldi».
La polizia affermò che dopo essere stato colpito e ferito nella sinagoga, Bowers aveva dichiarato che «Queste persone stanno commettendo un genocidio sulla mia gente. Voglio solo uccidere gli ebrei».
La difesa ha presentato un avviso di infermità mentale contro una potenziale condanna, affermando che a Bowers erano state diagnosticate la schizofrenia e l’epilessia. I suoi avvocati hanno anche offerto un patteggiamento in cambio della rimozione della pena di morte, considerando la sua infanzia turbolenta e le sue malattie mentali come fattori attenuanti. Ma i pubblici ministeri hanno respinto l’accordo.
Alla fine di tutto questo iter giudiziario i giurati hanno quindi deciso che Bowers deve essere giustiziato. Hanno trascorso 10 ore in due giorni a deliberare la sua condanna. La pena di morte richiede che tutti i 12 giurati siano d’accordo prima che
possa essere pronunciata.
Bowers sarà la prima persona condannata a morire in un’esecuzione federale sotto la presidenza di Joe Biden.