Il Juneau Empire, giornale della piccola capitale dellimmenso stato dell’Alaska, ha pubblicato un servizio in cui si descrive la consacrazione della nuova sinagoga della città avvenuta alla metà d’agosto.
Fino a quel momento la piccola comunità degli ebrei si riuniva in chiese, case private, biblioteche pubbliche. Poi finalmente il sogno si è realizzato, dapprima con l’acquisto di un terreno e poi con la costruzione dell’edificio. Il rabbino che è arrivato da Seattle per l’officiatura, ha ricordato che al tramonto sarebbe cominciato un giorno di lutto in ricordo della distruzione del Tempio di Gerusalemme. Più che concentrarsi sul lutto, penseremo alla crescita e alla costruzione. Sarà un tempo di gioia ha detto.
Un mese dopo invece, dall’altra parte del mondo, a Tallin, si è inaugurata il 19 settembre la prima sinagoga dopo quasi un secolo. E un fatto tanto più significativo in quanto l’Estonia sarebbe l’unico paese membro dell’Unione Europea a non avere un edificio sinagogale.
La cerimonia avrà luogo nel 61° anniversario del massacro di 2000 estoni, fra cui molti ebrei. Alla metà degli anni trenta vivevano in Estonia circa 4500 ebrei, alcuni dei quali vennero deportati durante l’occupazione sovietica, altri riuscirono a fuggire e molti vennero uccisi dai nazisti.
La comunità estone conta oggi circa 3000 persone, una notevole ripresa demografica se paragonata a molte altre comunità ebraiche decimate durante l’Olocausto.
La visita di Katzav proseguirà in Lettonia a Riga, e in Lituania a Vilnius, una volta chiamata la Gerusalemme del nord per la fioritura culturale e intellettuale degli studi, nel quadro di commemorazioni tenute alla presenza dei presidenti di questi paesi.