di Ilaria Ester Ramazzotti
In Danimarca, una ragazza di sedici anni è stata arrestata lo scorso 13 gennaio con l’accusa di stare progettando attentati terroristici contro due scuole, di cui una ebraica. Lo ha reso noto la polizia danese lo scorso martedì, come riporta il Jerusalem Post dell’otto marzo. La ragazza si sarebbe procurata dei prodotti chimici utili a costruire bombe con la complicità di un amico ventiquattrenne, a sua volta arrestato.
I media locali riferiscono che il ragazzo, accusato fra le altre cose di aver fornito alla sedicenne dei manuali con le istruzioni per la preparazione di ordigni, è un ex combattente in Siria, mentre la ragazza si sarebbe di recente convertita all’Islam. Entrambi hanno dichiarato di non essere colpevoli. I loro nomi non sono stati resi noti, secondo la prassi danese.
I servizi segreti hanno comunicato che gli arresti effettuati non hanno cambiato il livello di allarme né la loro valutazione delle minacce alla sicurezza nazionale, già classificati come “gravi” dal febbraio 2015, quando un uomo armato ha assassinato due persone a Copenhagen sparando contro i presenti a un dibattito pubblico in un caffè culturale e successivamente contro la sinagoga principale della capitale, prima di venire a sua volta ucciso dalla polizia. Nell’attentato alla sinagoga morì Dan Uzan, colpito mentre prestava il servizio di sicurezza nel corso dei festeggiamenti di un bat-mitzvà, dopo aver protetto gli ottanta partecipanti.