di Nathan Greppi
Laurent Louis, un ex-parlamentare belga processato nel 2015 per negazionismo, ha ricevuto una condanna insolita: una volta all’anno, per cinque anni, dovrà visitare un campo di concentramento e scrivere le sue impressioni.
Secondo l’EJ Press Louis, da sempre vicino agli ambienti di estrema destra, è noto in Belgio per le sue dichiarazioni inquietanti sugli ebrei. Nel 2013, affermò che la Shoah fosse il frutto di un complotto sionista, e mise in discussione i dati sul numero di ebrei morti nelle camere a gas. Nello stesso anno, guidò una manifestazione contro l’Ambasciata Israeliana in Belgio sventolando una bandiera di Hezbollah. Per questa e altre prese di posizione, nel 2015 fu condannato a sei mesi di carcere e a pagare 20.000 dollari di multa.
Dave Sinardet, docente di scienze politiche all’Università Libera di Bruxelles, in un’intervista al New York Times ha definito Louis “un buffone”, che dopo aver ottenuto il suo primo seggio nel 2010 è stato espulso da numerosi partiti per le sue dichiarazioni razziste. Una di queste, nel 2014, lo ha visto ergersi a difensore del comico francese Dieudonne M’Bala M’Bala, da anni al centro di polemiche legate ad accuse di antisemitismo. In quell’occasione, Louis disse che il sionismo è peggio del nazismo, arrivando a dire che il Talmud paragona i non ebrei alle scimmie e autorizza gli ebrei a violentarne i figli.
Nel 2015, durante il processo, era emerso inoltre che Louis era un sostenitore delle teorie negazioniste di Jean Marie Le Pen, fondatore del partito francese Front National. In
tribunale, si difese affermando di non aver mai negato l’esistenza della Shoah, ma piuttosto “ho messo in discussione il ruolo essenziale che le camere a gas hanno avuto in questo sterminio e ciò è proibito dalla legge belga.”
La storica americana Deborah Lipstadt, intervistata anch’essa dal Times, ha affermato che questa strategia di difesa è tipica dei negazionisti, che si spacciano per persone ragionevoli e controcorrente che fanno semplicemente domande scomode.
I campi di concentramento che Louis dovrà visitare sono i seguenti: Auschwitz, Birkenau, Majdanek, Treblinka e Dachau. Inoltre, dopo ogni visita dovrà scrivere un testo di almeno 50 righe in cui racconterà cosa ha visto e le emozioni che ha provato, per poi pubblicarlo sul suo profilo facebook.
Yohan Benizri, presidente del CCOJB (equivalente della italiana UCEI per gli ebrei belgi), ha definito “una buona decisione” la decisione della corte, poiché “riconosce chiaramente e senza ambiguità il negazionismo e l’antisemitismo insiti nelle parole di Louis”.