di David Fiorentini
Alcuni diplomatici del Consolato generale britannico a Gerusalemme hanno partecipato a un evento podistico in Cisgiordania volto a “sfidare l’occupazione straniera israeliana” e per protestare contro il “muro dell’apartheid”, indossando magliette con una mappa della Palestina che si estende dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, cancellando Israele.
La corsa è stata patrocinata e organizzata da Jibril Rajoub, un alto funzionario palestinese con una lunga storia di antisemitismo e sostegno al terrorismo. Segretario del Comitato centrale di Fatah, presidente del Comitato olimpico palestinese e capo dell’Associazione calcistica palestinese, Rajoub è stato protagonista di numerosi attacchi pubblici allo Stato ebraico.
Il 4 aprile 2014, aveva dichiarato alla televisione ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Viviamo sotto un’occupazione razzista e fascista. Vi dico che se Hitler fosse venuto oggi, avrebbe imparato da loro come opprimere gli esseri umani e avrebbe appreso cosa siano i campi di concentramento e i campi di sterminio”. Mentre il 17 agosto 2015 Rajoub ha celebrato la Giornata Internazionale della Gioventù in un centro sociale intitolato al terrorista Salah Khalaf, uno degli organizzatori dell’attentato alla delegazione israeliana alle Olimpiadi di Monaco nel 1972.
UK Lawyers for Israel (UKLFI) ha subito denunciato i diplomatici britannici di stanza a Gerusalemme per potenziali violazioni del Codice del Servizio Diplomatico, citando le clausole 13 (Non devi: agire in modo da favorire o discriminare in modo ingiustificato particolari individui o interessi) e 15 (Non devi: permettere che le tue opinioni politiche personali determinino i tuoi consigli o le tue azioni).
“Riteniamo che i rappresentanti diplomatici che hanno indossato la maglietta abbiano violato il Codice del Servizio Diplomatico, poiché mostravano un logo che cancellava Israele e sostenevano apertamente un evento condotto da qualcuno con una lunga storia di complicità al terrorismo e che sembra detestare gli ebrei e i sionisti”, ha affermato Caroline Turner, direttore esecutivo dell’UKLFI.
Dello stesso pensiero il deputato inglese Stephen Crabb, presidente dei Conservative Friends of Israel, il quale ha dichiarato al Jewish Chronicle: “È profondamente preoccupante che diplomatici britannici siano stati felicemente fotografati con mappe che sembrano sostituire Israele con uno Stato palestinese. Il Ministero degli Affari Esteri britannico afferma spesso di criticare l’Autorità Palestinese nella sua negazione dell’esistenza di Israele. Confido che il ministro degli Esteri chiarisca subito ai suoi funzionari quanto sia stato incredibilmente inopportuno da parte loro avallare la rimozione di uno dei nostri più stretti alleati, Israele, dalla carta geografica”.
Nel frattempo, il Ministero degli Esteri britannico ha rifiutato di commentare l’accaduto, dichiarando solamente che “la posizione del Regno Unito è ormai nota: desideriamo vedere una realistica soluzione a due Stati, con israeliani e palestinesi che vivono fianco a fianco in pace, prosperità e sicurezza”.
(Foto: Twitter)