di Roberto Zadik
Sembra veramente la trama di un film di fantascienza americano e invece questa notizia è la prova che la realtà supera la fantasia. Il sito del prestigioso quotidiano israeliano Haaretz riporta la sconvolgente vicenda di Jennifer Teege,una 44enne mulatta tedesca, di padre nigeriano, che sarebbe nientemeno che la nipote dell’efferato gerarca Amon Goeth, reso celebre dallo splendido film di Steven Spielberg “La lista di Schindler” e interpretato dal bravo attore inglese Ralph Fiennes.
La donna negli anni ’90 aveva visto in tv il film quando viveva in Israele nel suo appartamento di Tel Aviv. Nonostante la forza emotiva di quelle immagini, la donna, però ha sottolineato di non aver imparato molto sull’Olocausto da questa pellicola anche se ne ha rilevato il grande valore artistico e culturale. “Non mi sono sentita particolarmente coinvolta in quello che ho visto”. Come si dice: le ultime parole famose. Nata il 29 giugno 1970 a Monaco di Baviera, Jennifer Teege ignorava il passato della sua famiglia originaria e di avere un nonno decisamente imbarazzante come l’ufficiale nazista Goeth.
Un tremendo personaggio che Spielberg ha rappresentato perfettamente nel suo film, che sparava dal balcone agli internati ebreie che non conosceva né rispetto né sensi di colpa per la sua brutalità. Tutto questo all’insaputa della povera Jennifer. Ebbene, dopo diversi anni di beata inconsapevolezza venne il momento della verità, nell’estate del 2008 e questo scatenò un putiferio, diventando un caso internazionale.
In una libreria di Amburgo, la Teege notò subito un libro con la fotografia di una donna, Monika Goeth, la sua vera madre (Jennifer era stata adottata a 7 anni da una famiglia tedesca in seguito al divorzio dei genitori e all’allontanamento dalla madre). Nel testo la donna si chiedeva: “Dovrei forse amare mio padre?”. Jennifer Teege sconvolta ha raccontato successivamente in diverse interviste che tutte le informazioni le erano state nascoste, sottolineando: “non sapevo nulla della vita della mia madre biologica e la mia famiglia adottiva non mi ha detto mai niente”. Depressione, shock, senso di impotenza e rabbia,. Queste sono state alcune fra le emozioni provate da Jennifer dopo l’agghiacciante presa di coscienza.
Nipote di un nazista. Dopo lunghi silenzi, notti insonni e mesi di depressione, la donna racconta di aver studiato la storia della sua famiglia cercando di approfondire le personalità e i comportamenti dei suoi nonni e di ricostruire il loro pesante passato. Una vita sicuramente molto complessa quella di questa donna che è nata da un flirt fra sua mamma e un uomo nigeriano e passando da varie famiglie provvisorie e affidamenti.
Ricostruendo brevemente il passato della Teege, ebbe un’infanzia e una giovinezza non facile. Infatti era l’unica donna mulatta nel suo quartiere e spesso veniva insultata per il suo colore della pelle. Nel 1990 emigrò a Parigi dove, ironia della sorte, divenne amica di una giovane israeliana Noa Berman Herzberg, che ora lavora nel cinema come autrice di sceneggiature. L’anno successivo la ragazza andò in Israele dove si innamorò di un israeliano mentre era a bordo di una imbarcazione e i due ebbero una storia d’amore. Lo stesso, dopo la loro separazione, lei decise di restare a Tel Aviv e di viverci per un po’ di tempo. “I tedeschi che vengono in Israele” ha detto la Teege, “non sanno mai che tipo di reazione susciteranno e le mie origini hanno suscitato molto interesse perché non rappresentavo lo stereotipo tedesco”.
Successivamente la donna è tornata in Germania e ha incontrato il suo partner, Goetz Teege, dal quale ha avuto due figli. Tutto sembrava andare per il meglio quando poi ha scoperto di essere la nipote di Amon Goeth e la situazione è improvvisamente precipitata.
Chiamato “il macellaio di Plazlow” Goeth è stato accusato di aver provocato la morte di 8mila persone nel lager e di altre 2mila durante l’evacuazione del Ghetto di Varsavia. Come se non bastasse, egli ha negato tutte le accuse ed è stato impiccato nel settembre 1946, gridando “Heil Hitler.”
La madre biologica della Teege, Monika anche lei ha una storia molto originale e tormentata: il suo tremendo padre, Amon Goeth, non la riconobbe come figlia perché nacque da una relazione extraconiugale con una certa Irene Kalder, donna tedesca che lavorava come segretaria nazista della Wermacht. Goeth pensava di divorziare e sposare la Kalder, ma poi venne arrestato e giustiziato dopo il secondo processo di Norimberga del 1946 e i suoi progetti vennero soppressi per sempre.
Nella sua infanzia, laTeege, amava sua nonna, Irene Kalder che fu una figura centrale della sua vita; dal canto suo, la donna ha negato per tutta la vita i crimini di Goeth dichiarando di non sapere nulla e non rivelando mai a sua nipote gli orrori commessi dal suo partner nel lager di Plazlow. Dopo aver appreso la verità, Jennifere Teege ha voluto visitare il lager di Plazlow e ha dichiarato di voler conservare il passato e ammettere quello che è successo.