di Roberto Zadik
Gerusalemme, nuovo importante archivio degli ebrei irlandesi alla Israel National Library. Una vicenda sconosciuta svelata dai ventidue volumi del database
Sicuramente l’Irlanda è stata la patria di vari ingegni letterari, da Wilde, a Yeats a Beckett e di famose band musicali, come U2 e Cranberries, ma poco o niente si sa dei suoi ebrei e della loro affascinante storia millenaria.
Una vicenda complessa che viene “svelata” dal nuovo imponente database che, stando all’articolo del Jewish Telegraphic Agency firmato dal giornalista David Klein lo scorso 21 dicembre, recentemente la celebre Libreria Nazionale di Israele (Israel National Library) ha accolto fra i suoi materiali e che, in ventidue volumi, racconta tre secoli di ebraismo irlandese, dal 1700 ad oggi. Ma qual è la storia e le peculiarità degli ebrei irlandesi?
Una presenza millenaria, secondo l’accurato resoconto del sito My Jewish learning, fin dal 1079, quella degli ebrei irlandesi immigrati dalla Normandia nel Medioevo. Questa popolazione ha subito delle persecuzioni come la “cacciata” nel 1290, quando anche i correligionari inglesi dovettero lasciare la Gran Bretagna, ma ha anche avuto i suoi momenti di splendore, dopo secoli di oblio; infatti, Dublino divenne rifugio sefardita per centinaia ebrei spagnoli e portoghesi, conoscendo una delle sue fasi migliori, dalla metà dell’Ottocento fino alla Shoah, con l’arrivo di popolazioni ebraiche provenienti anche dalla Germania, dalla Polonia e dall’Inghilterra che si dedicavano al commercio e all’importazione soprattutto di vini. Nei primi anni del Novecento, fu il loro periodo di massima espansione, passando da 453 presenze a quasi quattromila, distribuiti in vari centri del Paese, dal Nord, come a Belfast e a Limmerick, alla parte meridionale con la comunità di Dublino.
Sicuramente questo ispirò il grande scrittore dublinese James Joyce che, nel 1904, scelse un immaginario ebreo come Leopold Bloom nel ruolo di protagonista del suo monumentale romanzo Ulisse e che fu molto legato al mondo ebraico dalla sua profonda amicizia con il celebre scrittore ebreo triestino Italo Svevo (al secolo Aron Hector Schmitz).
Spesso boicottati e perseguitati dalla Chiesa e dalla popolazione locale, gli ebrei irlandesi non hanno avuto vita facile e, attualmente, sono meno di duemila, distribuiti fra Dublino, Belfast e Cork. In mostra, alla Israel National Library, l’elenco dei nomi, dei certificati di nascita e di sepoltura e una serie di materiali inediti meticolosamente compilati e raccolti da Stuart Rosenblatt presidente della Società genealogica ebraica irlandese.
Fra le curiosità presenti anche i censimenti, gli indirizzi delle abitazioni e i membri delle varie sinagoghe. Una testimonianza unica nel suo genere che permetterà, ai visitatori della Libreria, sia di conoscere un capitolo inedito di storia ebraica sia di ricercare qualche eventuale origine ebraica irlandese.
Soddisfatto dell’iniziativa il presidente israeliano Isaac Herzog, il cui nonno, il rabbino suo omonimo Isaac HaLevi Herzog, venne nominato rabbino capo d’Irlanda dal 1921 al 1936. A questo proposito, ha affermato “non c’è bisogno di sottolineare che sento un collegamento molto personale con questa esposizione ed esprimo uno speciale apprezzamento per l’arrivo di questi volumi nel nostro Paese”. Attualmente i volumi sono stati riprodotti solamente in cinque copie, una custodita a Gerusalemme, alla Israel National Library, mentre le altre quattro sono a Dublino. Raquel Ukeles, capo delle collezioni della National Library, ha messo in luce che “questo database segna un’altra tappa fondamentale nel nostro incessante lavoro di ricostruzione storica e documentale delle varie comunità ebraiche nel mondo”.