“Soddisfazione e preoccupazione”: è quanto ha scritto Francis Kalifat, presidente del CRIF (organizzazione che riunisce tutti i gruppi ebraici francesi) su Twitter dopo i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, che hanno visto l’indipendente centrista Emmanuel Macron vincere con il 23,8% dei voti, seguito da Marine Le Pen (Front National), con il 21,7%.
Kalifat aveva chiamato la le Pen “candidata dell’odio”, facendo un appello agli ebrei francesi a votare per Macron al secondo turno, nonostante la loro opinione sulle sue politiche, in modo da impedire alla le Pen di diventare presidente.
Kalifat ha dichiarato di “essere preoccupato nel vedere il Front National avere successo nel principale evento della democrazia francese”, ma anche “soddisfatto di vedere un repubblicano nella competizione”, un termine, questo che designa una persona attaccata ai valori fondanti della Francia.
Ricordiamo che il Front national aveva vinto al primo turno delle presidenziali anche nel 2002 con il 18% dei voti, quando alla guida del partito c’era ancora il suo fondatore Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, che più volte aveva fatto dichiarazioni negazioniste della Shoahe antisemite. Negli ultimi anni la figlia ha cercato di cambiare rotta, prendendo le distanze dalle opinioni del padre, arrivando anche a espellerlo dal partito nel 2015. Ma proprie due settimane fa la stessa Marine ha dichiarato che la Francia non era responsabile della retata del velodromo d’Inverno, che portò oltre 11.000 ebrei alla deportazione. Inoltre, aveva dichiarato che se avesse vinto avrebbe bandito dai luoghi pubblici i simboli religiosi, kippà compresa e che avrebbe vietato ai francesi la doppia cittadinanza (con un Paese non europeo), includendo così anche quella israeliana.
Il Front National oggi è un partito di estrema destra, fortemente antieuropeista, che si oppone fortemente all’immigrazione dai paesi musulmani e che punta a stabilire limiti alla libertà religiosa.