di Roberto Zadik
Paesi come la Polonia, l’Ungheria e l’Europa dell’Est in generale hanno avuto enormi responsabilità nella Shoah e poi nel comunismo, massacrando spesso e volentieri gli ebrei del luogo e causando enormi sofferenze. Per questo la diaspora in massa degli ebrei askenaziti, emigrati in Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Sud Africa o America Latina, dall’Argentina, al Messico al Brasile, a causa delle persecuzioni subite ha segnato profondamente la seconda metà del Novecento generando la formazione di nuove comunità nei punti più remoti del mondo.
A 72 anni di distanza da quelle atrocità, ancora in quei Paesi martoriati dall’occupazione tedesca e poi dal giogo delle dittature, gli ebrei sono ancora oggi molto mal visti e oggetto di antisemitismo. A questo proposito il sito Times of Israel ha recentemente pubblicato un sondaggio realizzato dal Pew Research Center secondo il quale un gran numero, oltre il 20 percento, degli europei dell’Est o si sono rifiutati di rispondere o hanno chiaramente espresso che non vorrebbero avere vicini ebrei e rapporti con persone di religione ebraica e solamente il 10 percento degli interpellati sarebbe disposta nemmeno a accettarli come concittadini e connazionali.
Indubbiamente si tratta di dati molto preoccupanti, che ben si inseriscono, purtroppo nel contesto di “antisemitismo di ritorno” a livello mondiale. L’indagine è stata condotta dal Pew Research Center sugli abitanti di 18 nazioni. Secondo i dati poca gente accetterebbe apertamente gli ebrei e meno della metà degli intervistati ha risposto in senso contrario. Lo studio è stato condotto dal giugno 2015 al luglio 2016 intervistando circa duemila persone per ogni Paese, e stando alle stime la minoranza ebraica risulterebbe maggiormente accettata rispetto ai musulmani e i Rom, tollerati solo 57 percento mentre il 19 percento li vorrebbe in famiglia. Solo due terzi della popolazione accetterebbe I musulmani come cittadini mentre solo il 27 percento li accoglierebbe in casa.
A questo quadro molto cupo si aggiungono Paesi molto xenofobi, che erano molto antisemiti anche prima della Shoah. Prima fra tutti la Lituania, e il numero di ebrei dispersi fra Stati Uniti e Sudafrica è molto grande, con il 23 percento degli abitanti antisemiti, seguiti dal 22 percento della Romania, dal 22 percento dellla Repubblica Ceca e il 18 percento della Polonia. Gli intervistati più colti sono andati un po’ meno peggio di altri, dichiarando di tollerare in famiglia, come vicini e cittadini, gli ebrei del luogo.