di Paola Avigail Sinigaglia
Il Giorno della Memoria è stato celebrato anche all’Expo di Dubai ed è la prima volta in un paese arabo.
All’interno del Padiglione d’Israele, il portavoce Menachem Gantz ha aperto la commemorazione con un minuto di silenzio per tutte le vittime della Shoah. Nel padiglione d’Israele, in collaborazione con il Keren Kayemeth, si è svolta la cerimonia, semplice ma molto toccante e solenne; tale è la portata di questo momento storico che è stata trasmessa anche in streaming.
Sono state ricordate le vittime ma anche i Giusti tra le Nazioni, ossia coloro che hanno salvato delle vite mettendo a rischio la propria. C’è stato il collegamento con il Ministro degli Esteri Yair Lapid da Israele e la testimonianza di un sopravvissuto ai campi di sterminio che ha commentato: “L’Olocausto non è cominciato con le camere a gas, ma con la diseguaglianza tra gli uomini, i giovani devono tenerlo a mente”.
Sono stati trasmessi alcuni video che hanno raccontato ciò che avveniva durante la Shoah, certamente un momento singolare per il luogo in cui sono stati proiettati: un paese dove fino a poco tempo prima gli israeliani neanche potevano accedere…. Yair Lapid ha detto: “(…) noi non possiamo cambiare il passato, ma il futuro si. E tutto parte da una parola: ricordare”.
Alla cerimonia hanno partecipato molti rappresentanti dei padiglioni presenti in Expo, tra i quali quelli della Repubblica Ceca, della Polonia e dell’Italia, che ha illuminato la facciata del suo padiglione di rosso su cui appare la scritta in italiano e in ebraico “Giorno della Memoria” incorniciata dal filo spinato.
L’Ambasciatore d’Israele ad Abu Dhabi Amir Hayek ha acceso la prima delle sei candele che rappresentano i sei milioni di Ebrei sterminati, commentando “Sono il primo Ambasciatore di Israele in un paese arabo, sono felice di trovarmi in un paese che ha deciso per la tolleranza e conosce la differenza tra il bene ed il male”. La seconda candela è stata accesa da Elazar Cohen, Commissario del Padiglione Israele: “Sono molto emozionato, oggi. Siamo in un paese arabo e ciò non è scontato come non lo sono gli Accordi di Abramo; dobbiamo valorizzare questi momenti nella speranza che il futuro sia migliore del nostro passato”. Anche l’emiratino Najeeb Mohammed Al Ali, Direttore dell’ufficio del Commissario di Expo, ha acceso una candela e, infine, il rabbino Elie Abadie ha chiuso la cerimonia con il Kaddish.