di Paolo Castellano
Il 28 aprile il Parlamento europeo ha riconfermato i suoi sforzi nel garantire che i fondi dei cittadini europei non finanzino organizzazioni terroristiche. Durante la seduta, si è criticata anche l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, per aver finanziato libri di testo che inneggiano all’odio e alla violenza contro ebrei e israeliani.
Come riporta il Jerusalem Post, nella relazione annuale sul bilancio europeo si afferma che l’Unione europea dovrà “verificare a fondo” che i suoi aiuti economici non vengano “assegnati o collegati a nessuna causa o forma di terrorismo e/o radicalizzazione religiosa e politica“. Dovranno avvenire processi di recupero “proattivo” laddove il denaro europeo sia arrivato a persone o organizzazioni vicine a gruppi terroristici, che non potranno accedere a futuri finanziamenti dell’UE.
Le linee guida contenute nel rapporto annuale sul bilancio europeo invitano i legislatori europei a evitare il sostegno al terrorismo dopo lo scandalo su Sven Kuhn, rappresentante UE in Cisgiordania e a Gaza, che aveva indicato ai palestinesi come aggirare le norme europee contro il finanziamento al terrorismo.
Dunque la richiesta di maggiori controlli e verifiche fanno parte di una controversia tra le ONG palestinesi e l’UE riguardante i legami con il terrorismo di membri o dirigenti delle associazioni umanitarie. I rappresentanti palestinesi hanno infatti chiesto all’Europa di cancellare la clausola secondo cui gli aiuti economici possano essere destinati soltanto a organizzazioni che non abbiano legami con i gruppi terroristici indicati dall’UE.
I palestinesi sostengono che alcune organizzazioni, come il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (riconosciuto come organizzazione terroristica dall’Europa e da altri stati stranieri), siano dei partiti politici e dunque legittimati a ricevere i finanziamenti europei.
Matthis Schussler, direttore esecutivo della sede ELNET di Bruxelles, un’organizzazione impegnata nel rafforzare i legami tra Israele ed Europa, ha accolto con favore le ultime linee guida approdate al Parlamento europeo: «Dopo il voto dello scorso anno per bloccare i finanziamenti europei a entità legate al terrorismo, siamo molto felici di assistere a questa svolta. È un giudizio netto e inequivocabile che consente al Parlamento europeo di ritenere la Commissione europea responsabile dei suoi finanziamenti all’Autorità Palestinese. Ancora una volta ciò sottolinea l’importanza dei controlli e del monitoraggio».