L’elezione a pontefice dell’argentino Jorge Mario Bergoglio è stata accolta con favore anche dagli esponenti dell’Anti-Defamation League. Il direttore nazionale dell’ADL, Abraham H. Foxman, ha dichiarato: “Ci congratuliamo con Papa Francesco e gli auguriamo ogni bene per la sua nuovo importante. Cercheremo di lavorare con lui per continuare a promuovere le relazioni ebraico-cattoliche, come abbiamo fatto con i suoi predecessori. Quel che ha fatto in passato ci rassicura sul futuro”.
Foxman ha sottolineato infatti come Bergoglio in passato abbia fatto passi molto importanti per mantenere positive relazione fra il mondo cattolico e quello ebraico, specie dopo i cambiamenti introdotti dai pontificati di Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI – “pontefici che hanno lanciato una storica riconciliazione fra ebraismo e chiesa cattolica”, ha sottolineato Foxman.
In Argentina, Bergoglio ha mantenuto strette relazioni con la comunità ebraica, partecipando in varie occasioni alle festività ebraiche e cerimonie commemorative. “Per Channuka ha partecipato all’accensione delle candele; in una sinagoga di Buenos Aires ha preso parte alle funzioni per Slichot e a quelle della vigilia di Rosh-Hashana.”
“Ha commemorato con noi le vittime della Notte dei Cristalli in Germania nel 1938.” e dopo l’attentato al centro ebraico AMIA di Buenos Aires, nel 1994, ha espresso grande solidarietà alla comunità ebraica argentina”. “Nel 2010, ricorda ancora Foxman, proprio in occasione di una cerimonia in ricordo delle vittime dell’AMIA, Bergoglio ha definito il centro colpito dall’attentato una casa di solidarietà, e a proposito della comunità ebraica ha aggiunto: che dio li benedica e li aiuti a svolgere il loro lavoro“.
In un libro dal titolo “Il Cielo e la terra” ha sottolineato infine Foxman, il rabbino argentino Abraham Skorka, affronta numerose questioni legate al dialogo interreligioso. In esso fa riferimento anche ai commenti di Bergoglio sul rapporto Chiesa- Ebrei dopo il Concilio Vaticano II, la Shoah, e anche il conflitto arabo-israeliano. Proprio da essi, conclude Foxman, emerge la sensibilità del nuovo papa verso gli ebrei e i temi che stanno loro più a cuore.