di David Fiorentini
L’Assemblea Nazionale francese ha votato all’unanimità l’adozione di una nuova legge per consentire alle istituzioni pubbliche di restituire con facilità le opere sottratte dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale ai legittimi proprietari.
In precedenza era necessaria l’approvazione di un disegno di legge ad hoc per la restituzione di ogni cimelio conservato presso una collezione pubblica. Adesso, ciascuna opera che rientrerà nei criteri definiti dalla mozione, potrà essere rilasciata senza questo macchinoso passaggio burocratico.
Il Ministero della Cultura francese ha stimato intorno a 100 mila il numero di capolavori sequestrati nel contesto della persecuzione antisemita dal 1939 al 1945. Di questi, circa 60 mila furono trovati in Germania dopo la guerra e subito riportati in Francia, dove la maggior parte fu restituita ai proprietari o ai loro eredi.
Tuttavia, ben 2200 opere furono trasferite invece nei musei statali, diventando beni “inalienabili” del patrimonio francese.
“Spero che il 2023 sia un anno di progresso decisivo per le restituzioni”, ha dichiarato il ministra della Cultura, Rima Abdul Malak. L’approccio del suo paese al passato non deve essere “né di negazione e né di pentimento, ma di riconoscimento”.
“La storia non può essere riscritta. Nulla può riparare alla tragedia della Shoah. Ma possiamo fare tutto il possibile per garantire che questi beni culturali possano essere restituiti ai legittimi eredi di coloro che ne sono stati privati… Lo dobbiamo alle vittime di ieri e ai loro eredi di oggi: restituire loro un frammento della storia familiare”.
(Nella foto l’interno dell’Assemblée Nationale a Parigi)