L'elicottero con cui è evaso Redoine Faid

Francia: il detenuto evaso con l’elicottero aveva vissuto in Israele travestito da ultraortodosso

Mondo

di Redazione
Migliaia di poliziotti francesi sono impegnati nella caccia all’uomo del noto gangster, Redoine Faïd, che domenica 1 luglio è evaso da una prigione di Réau, vicino a Parigi, con un elicottero guidato da tre complici (guarda il video).

Secondo le ricostruzioni, è stato aiutato da tre complici che hanno preso in ostaggio un istruttore di volo, hanno fatto irruzione nel carcere lanciando lacrimogeni e hanno prelevato Faïd. Abbandonato l’elicottero, hanno poi fatto perdere le proprie tracce cambiando diversi veicoli.

Una fuga spettacolare, riportata da tutti i media del mondo, che non è però la prima per il rapinatore francese: già nel 2013, infatti, Faïd era evaso dalla prigione di Sequedin, vicino al confine col Belgio,  prendendo in ostaggio quattro guardie penitenziarie e facendo esplodere cinque porte del carcere.

Lo scorso aprile Faïd era stato condannato in appello a 25 anni di carcere per una rapina a mano armata fallita del 2010, durante la quale era morta la poliziotta Aurélie Fouquet. La prima volta che era evaso, nel 2013, era rimasto latitante per un mese e mezzo prima di venire arrestato in un hotel della periferia parigina, a Pontault-Combault.

Quello che però i media italiani non hanno riportato è che l’uomo più ricercato della Francia aveva vissuto anche in Israele a metà degli anni Novanta travestito da ultraortodosso per sfuggire alla polizia. Come racconta lo stesso Faïd nella sua autobiografia, Braqueur: Des cités au grand banditisme, pubblicata nel 2010, in Israele studiò l’ebraico e imparò delle tecniche da un soldato israeliano.

Redoine Faid
Redoine Faid

La dinamica dell’evasione con l’elicottero

Secondo la ricostruzione di Le Parisien e Le Monde, l’evasione è cominciata mentre Faïd si trovava a colloquio con suo fratello Brahim nel parlatoio della prigione, in cui non ci sono barriere tra i detenuti e le persone che vanno a trovarli. Tre uomini armati di fucili Kalashnikov sono arrivati con un elicottero leggero nell’unico cortile del carcere di Réau sprovvisto di rete anti-elicotteri (e teoricamente inaccessibile ai detenuti), che si trova proprio vicino al parlatoio. Gli uomini hanno fatto irruzione nella stanza, hanno oscurato la visuale delle telecamere di sicurezza usando dei fumogeni e hanno tagliato le reti di protezione usando una smerigliatrice angolare, per poi portare Faïd sull’elicottero. Il fratello del rapinatore è invece rimasto nel carcere, e ora la polizia lo sta interrogando. In tutto l’evasione è durata pochi minuti.

Criminale della banlieue

Faïd ha 46 anni e proviene da una famiglia di origine algerina. Negli anni Novanta fece diverse rapine insieme ad una banda composta da altri sette complici. Fra il 1995 e il ’98 visse fra Israele e Svizzera. Nel 1998 venne arrestato, processato e condannato a 30 anni per diverse rapine a mano armata, estorsioni e furti di gioielli. Venne rilasciato con la condizionale nel 2009 e scrisse un libro su come la sua infanzia nelle banlieue di Parigi lo avesse condotto a una vita criminale. Nel libro spiegò di essere pentito per le sue azioni e di aver deciso di cambiare vita. Ma quello che è successo domenica 1 luglio dimostra che ciò non è accaduto.