di Roberto Zadik
Finalmente a 5 anni di distanza, la Giustizia francese ha deciso di aprire un imponente processo contro i responsabili di due fra le più spietate stragi terroristiche degli ultimi anni. A sconvolgere Parigi, nei primi giorni del 2015, prima ci fu l’irruzione di due terroristi jihadisti, i fratelli Kouachi, nella redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, il 7 gennaio; successivamente, dopo due giorni, venerdì poco prima dello Shabbat sempre a Parigi l’attacco di altri due terroristi, Ahmed Coulibaly e Hayat Boumedienne, al supermarket ebraico Hypercacher. Da lì partì una sanguinosa spirale di attacchi internazionali.
Ma quando sarà il processo e chi saranno i suoi protagonisti? Stando al sito del Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche francesi) il 2 settembre si è aperto il processo, senza i tre principali colpevoli, i due fratelli Kouachi e Coulibaly, che sono stati uccisi dalla polizia durante gli attentati; mentre il 9 novembre si terrà la requisitoria. In aula già da mercoledì sono stati convocati, dalle autorità giudiziarie francesi, 14 possibili responsabili, sia persone coinvolte in prima linea sia in maniera indiretta, come complici dei due massacri.
Il portale del Crif ha pubblicato anche i nomi delle vittime dei due attentati: fra i membri della redazione di Charlie Hebdo il famoso vignettista ebreo Georges Wolinski che, nato in Tunisia da padre polacco e madre ebrea italiana, venne ucciso barbaramente a 80 anni assieme ai suoi colleghi dalla furia dei fratelli Kouachi.
Invece nel market Hypercacher, i terroristi uccisero quattro persone, fra cui il 21enne Yoav Hattab, figlio del Rabbino Capo di Tunisi Benjamin Hattab. Il processo, come ha specificato il Crif, servirà a chiarire l’accaduto punendo chi ha ucciso persone “che sono morte sulluogo di lavoro per compiere il loro mestiere”. Si tratta di un processo straordinario per diversi elementi. Non era più stato indetto nulla di simile dalla strage di Tolosa e di Montauban e avrà grande supporto mediatico, filmato nel suo svolgimento e ripreso da 90 media, e vedrà impegnata una equipe di 94 avvocati capeggiati da Julie Holveck e Jean Michel Bourles.
Fra gli accusati, riguardo all’Hypercacher, ci sarà sicuramente Al Riza Pola che, stando alle accuse, avrebbe incontrato Coulibaly nella cittadina di Grigny collaborando con lui nella preparazione della strage di Hypercacher. Altri indagati un certo Mohamed Beloucine e suo fratello Mehdi e la loro complice Hayat Boumediene diretta responsabile della strage al supermercato ebraico parigino. Accusata di aver contribuito anche al finanziamento dell’attentato, da quel 9 gennaio si è data alla fuga, forse con l’aiuto proprio di Mehdi Beloucine, facendo perdere le sue tracce in Siria e che come loro rischia 20 anni di carcere.
Fra i presenti in udienza ci saranno anche altri responsabili della strage all’Hypercacher come Nezar Pastor Alwatik e Amar Ramdani il cui DNA è stato ritrovato sulle armi dei terroristi Coulibaly e Boumedienne. Ramdani è accusato di aver messo in contatto i due jihadisti con Said Maklouf che ha contribuito all’acquisto delle armi da fuoco.
A proposito invece dell’attacco alla redazione di Charlie Hebdo, colpevoli di aver aiutato i due fratelli Kouachi a procurarsi le pistole sarebbero Miguel Martinez, Abdelaziz Abbad e Metin Karasular. Una lunga lista di soggetti che ha agito per mesi nell’ombra e indisturbati, collegati da una rete comune di amicizie e parentele. Ma in che modo sono stati identificati? Le autorità francesi hanno agito meticolosamente e a vari livelli, dai test scientifici sul Dna alla tecnologia, con dati e cellulari, alla finanza.
Stando alle informazioni rilasciate dal sito del Crif, il processo avrà un percorso lungo e articolato. Tre giorni saranno dedicati alla lettura dei profili psicologici degli accusati e invece tre settimane alle vittime, quando verranno ascoltati i sopravvissuti agli attacchi e le testimonianze dei parenti delle vittime. Subito dopo, le udienze dei poliziotti e dei gendarmi e, dal 5 ottobre, verranno definiti i legami fra gli accusati e i diversi livelli di responsabilità. La fine del processo sarà a novembre, dopo 2 mesi di lavoro serrato, quando verrà presentata la requisitoria in attesa della sentenza.
La vignetta satirica sulla ‘vita banale’ degli ebrei
Fedele al suo stile estremamente corrosivo, Charlie Hebdo ha pubblicato questa settimana una vignetta, La vita banale degli ebrei, in cui ironizza sul trattamento degli episodi antisemiti avvenuti nella Storia: vere e proprie tragedie, considerate però banali di fronte a eventi invece ritenuti ‘eccezionali’.
I vari riquadri, confrontando diversi avvenimenti avvenuti in date storiche, descrivono come “banale” una catastrofe come l’Inquisizione spagnola, responsabile dell’inizio di secoli di esilio, conversioni forzate e persecuzioni antiebraiche, mentre “eccezionale” la scoperta dell’America da parte di Colombo avvenuta sempre nel 1492. Banale anche, nel 1903, il pogrom di Kichinev e le sue 49 vittime mentre “eccezionale” la vittoria ciclistica di Maurice Garin al tour francese. E che dire della “banalità” del massacro di Fez in Marocco con le sue 42 vittime, 1912; mentre “eccezionale” il naufragio del Titanic con oltre 1500 morti.
Per concludere un ultimo confronto fra la “banalità” della strage all’Hypercacher e l’eccezionalità dell’attacco a Charlie: una critica profondamente intelligente alla diversità di atteggiamento utilizzato dalla società nei confronti dell’attacco all’Hyper Cacher e quello a Charlie Hebdo, uno considerato banale e l’altro eccezionale. A considerarlo è la stessa redazione vittima di quell’orribile attacco: a dimostrazione che la satira è molto spesso un’acuta forma di riflessione.