Hanno fra i 15 e i 17 anni i cinque minorenni fermati lunedì per la profanazione del cimitero ebraico di Sarre-Union, in Alsazia. I cinque sono stati individuati perché uno di loro si è costituito lunedì mattina, convinto da un amico. Interrogato durante lo stato di fermo, uno dei ragazzi «ha respinto ogni accusa di antisemitismo», e si è detto «sconvolto» per l’eco che la vicenda ha avuto sui media e nel mondo politico.
La profanazione
Nello stesso giorno in cui l’Europa è sconvolta dagli attentati di Copenaghen, che hanno visto attaccata anche una sinagoga, un altro grave episodio di antisemitismo arriva dal cuore del Vecchio Continente. Alcune centinaia di tombe sono state profanate nel cimitero ebraico di Sarre-Union, nella regione francese del Bas-Rhin.
Il ministro dell’interno Bernard Cazaneuve ha immediatamente condannato “con la più grande fermezza questo atto odioso”. “La Repubblica non tollererà questa nuova ferita che uccide i valori che i francesi condividono – ha dichiarato il Ministro -. Faremo tutto il possibile per identificare, interrogare e consegnare alla giustizia il o gli autori di questa ignominia”.
“Un atto ignobile e antisemita, un insulto alla memoria. Troveremo i responsabili”, ha scritto il primo ministro Manuel Valls sul suo account Twitter.
Il cimitero profanato due volte
Non è la prima volta che il cimitero di Sarre-Union è oggetto di un atto vandalico. Nel 1988 una sessantina di lapidi erano state rovesciate e nel 2001 54 tombe erano state saccheggiate.
Tutto ciò avviene a solo poco più di un mese dagli attentati di Parigi e apoche ore da quelli di Copenaghen.