di Roberto Zadik
Sono passati 4 anni da quel tragico gennaio parigino del 2015. A distanza di due giorni, infatti, quell’anno si verificarono due efferati attacchi terroristici, firmati Isis e che cominciarono la lunga spirale di attentati ai danni delle società europee di questi anni. Il primo nella redazione satirica di Charlie Hebdo con l’uccisione di 12 persone da parte dei due terroristi, i fratelli Kouachi. Il secondo venerdì 9 gennaio quando il negozio ebraico Hyper Cacher venne preso d’assalto da Amedy Coulibaly.
Furono ore di terrore quando, come ha ricordato il sito di Algemeiner, il locale, situato a Porte de Vincennes nel 20esimo circondariato della capitale francese, venne assediato dai due delinquenti che presero in ostaggio 12 persone. Alla fine quattro di esse morirono e, fra i morti, il giovane Yohav figlio del Rabbino Capo di Tunisi Benjamin Hattab accorso per salvare gli ostaggi.
La commemorazione
In ricordo di quanto avvenuto, mercoledì 9 gennaio, davanti al negozio si è tenuta una cerimonia in cui vari esponenti sono intervenuti. Primo fra tutti François Kalifat, presidente del Crif, Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche Francesi e organizzatore dell’iniziativa, che ha ricordato come “il nostro dolore è sempre presente e la nostra rabbia è ancora forte.” A commentare la ricorrenza sul web anche numerose istituzioni ebraiche americane. Come l’Anti Defamation League (ADL) che ha ricordato che “non smetteremo mai di contrastare l’antisemitismo in Europa e nel mondo”. Fra le reazioni anche Il Comitato Ebraico Americano ha detto “Onoriamo le vite delle vittime innocenti uccise quattro anni fa oggi all’Hyper Cacher. Che possa il loro ricordo essere benedetto”. Infine il Congresso Ebraico Mondiale ha menzionato i nomi delle vittime “Philippe Braham. Yohan Cohen, Yoav Hattab e Francois Michel Saada. Uccisi solo perché ebrei”.
In diversi articoli apparsi sulla stampa francese vengono raccontati alcuni dettagli della cerimonia di commemorazione organizzata dal Crif. Stando al sito di Le Figaro all’evento hanno partecipato oltre a Khalifat, il gran Rabbino di Francia Haim Khorsia e quattro candele sono state accese davanti alla targa in ricordo dei morti di quel giorno e altre 6 per le vittime di Charlie Hebdo secondo il sito Europe1.
Durante l’iniziativa, oltre al minuto di silenzio, sono state recitate da Rav Khorsia, diverse preghiere per i morti e l’inno nazionale francese. Il sito ha fatto sapere inoltre che dopo 4 anni di inchieste e accertamenti giudiziari lo scorso 21 dicembre le autorità giudiziarie francesi hanno richiesto un processo in assise per le 14 persone implicate a diversi livelli negli attentati. Gli inquirenti sospettano che essi abbiano avuto tutti collegamenti coi fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly.