di Nathan Greppi
Hanno suscitato un grosso scandalo a livello mondiale le esternazioni di Mahmoud Abbas, Presidente dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese), il quale ha affermato che gli ebrei ashkenaziti non sono veri semiti, e che sarebbero stati massacrati durante la Shoah a causa del loro ruolo di usurai.
Secondo il Jerusalem Post, Abbas avrebbe espresso queste sue esternazioni il 24 agosto, nel corso di una riunione del Consiglio Rivoluzionario a capo del suo partito, Fatah. “Dicono che Hitler avesse ucciso gli ebrei in quanto ebrei. Non è così”, ha dichiarato. In riferimento al leader del Terzo Reich, ha detto che “lui combatteva gli ebrei perché si occupavano di usura e denaro”.
Nel discorso, tradotto in inglese dall’americano Middle East Media Research Institute, avrebbe anche sostenuto che gli ebrei ashkenaziti non hanno alcun legame storico con la Terra d’Israele, citando a favore della sua tesi la teoria dei kazari, screditata da molti storici e secondo la quale gli ashkenaziti sarebbero i discendenti di un’etnia di origine turca convertitasi all’ebraismo. Per lui, “la verità che dobbiamo raccontare al mondo è che gli ebrei europei non sono semiti. Non hanno niente a che fare con l’antisemitismo”.
Non è la prima volta che Abbas sostiene posizioni antisemite e negazioniste: nel 1982, la tesi con cui si laureò a Mosca verteva su una teoria complottista inerente presunti legami tra l’Agenzia Ebraica e la Germania nazista, per incoraggiare l’emigrazione ebraica in Palestina negli anni ’30 e ’40.
Reazioni
Dopo che le sue parole sono uscite sui giornali, non sono mancate reazioni da parte del mondo politico: la sera di giovedì 7 settembre, la Sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha revocato ad Abbas la Medaglia d’Onore della Città di Parigi conferitagli il 21 settembre 2015. La Hidalgo ha detto che le sue parole sono “in contrasto con i nostri valori universali e la verità storica della Shoah, e pertanto non puoi più portare […] il più alto riconoscimento di Parigi”. Rivolgendosi direttamente a lui, ha aggiunto: “Nessuna causa può giustificare il revisionismo e il negazionismo. Come sai, la Shoah è parte della storia di Parigi”.
La reazione della Hidalgo non è stata isolata: Stephan Seibert, Ambasciatore tedesco in Israele, ha definito il discorso di Abbas “un insulto alla memoria di milioni di uomini, donne e bambini assassinati. I palestinesi meriterebbero di sentire la verità storica dal loro leader, non queste distorsioni”.
Dello stesso tenore la storica Deborah Lipstadt, inviata speciale per gli Stati Uniti per il contrasto all’antisemitismo, secondo la quale quel discorso “ha diffamato il popolo ebraico, distorto la Shoah e travisato il tragico esodo degli ebrei dai paesi arabi. Condanno queste dichiarazioni e pretendo delle scuse immediate”.