di Sofia Tranchina
Si è tenuta il giorno 16 agosto una conferenza nella cancelleria di Berlino tra il cancelliere della Germania Olaf Scholz e il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmud Abbas.
Nonostante l’evento prevedesse un confronto pacifico e aperto sulla soluzione dei due Stati Israele e Palestina, si è visto sin da subito che non mancava una certa franchezza che ha portato a una iniziale frizione e un finale gelo.
Mentre Abbas chiedeva un ritorno ai confini del 1967 per la creazione di uno Stato palestinese, infatti, ha parlato di Apartheid e di occupazione della Palestina, termini ai quali Scholz non ha mancato di dichiararsi contrario.
«Non credo che il termine Apartheid possa essere usato per definire la corrente situazione», ha affermato il cancelliere tedesco, commentando tra l’altro il fatto che Abbas è in carica da diciotto anni e sarebbe il caso di procedere a nuove elezioni.
Verso la fine della conferenza, tuttavia, la frizione è scivolata nel gelo: un giornalista ha chiesto ad Abbas se, in quanto presidente dell’Autorità Palestinese, intendesse scusarsi da parte di tutti i palestinesi per il Massacro di Monaco del 1972, in cui l’organizzazione terroristica Settembre Nero rapì e uccise 11 atleti della squadra olimpica israeliana.
Si ricorda che, ai tempi dell’attacco, il gruppo Settembre Nero era legato al partito Fatah, di cui Abbas fa parte.
A questa domanda, Abbas ha risposto dicendo che avrebbe piuttosto potuto elencare «50 massacri di Israele contro la Palestina perpetuati dal 1947, 50 olocausti».
In seguito all’utilizzo improprio del termine Olocausto, il cancelliere tedesco ha risposto tramite i media che non è ammissibile sminuire così la Shoah, ovvero lo sterminio perpetuato da parte dei nazisti nei confronti di sei milioni di ebrei. Una «rottura della civiltà» che non andrà mai dimenticata.
Scholz ha poi chiamato personalmente il primo ministro israeliano Yair Lapid per comunicargli tempestivamente il proprio «disgusto» nei confronti delle affermazioni di Abbas.
Attualmente, la polizia tedesca ha avviato un’indagine preliminare contro Abbas, accusato di aver banalizzato l’Olocausto.
Sminuire l’Olocausto è infatti un reato penale in Germania, ma Abbas sarebbe immune dall’accusa, come affermato dal ministero degli esteri tedesco, poiché si trovava in visita nel paese in veste ufficiale in qualità di rappresentante dell’Autorità palestinese.
Abbas rimane comunque largamente criticato dalla comunità internazionale per essersi rifiutato di scusarsi per il massacro di Monaco.
(Foto: Wolfgang Kumm, Picture Alliance)