Uno dei terroristi arrestati per l’attentato dello scorso 22 marzo all’aeroporto di Bruxelles, in cui sono morte 16 persone, ha confessato che uno degli obiettivi degli attacchi era colpire i check in dei voli diretti in Israele, Russia e Usa. La notizia, uscita sui media francesi, è riportata anche dalla testata europea ebraica European Jewish Press.
Il terrorista, Mohammed Abrini, noto come ‘l’uomo con il cappello’ (dalla foto in cui è all’aeroporto con altri due terroristi, i fratelli El-Bakraoui) è stato catturato dalla polizia mentre camminava nel quartiere di Anderlecht. Durante gli interrogatori ha dichiarato alla polizia che i fratelli El-Bakraoui e Najim Laachroui – i kamikaze che si sono fatti esplodere negli attacchi alla capitale – erano a capo delle operazioni terroristiche, e che inizialmente l’obiettivo era di colpire nuovamente Parigi, ma dopo l’arresto di Salah Abdeslam il 18 marzo, era stata scelta Bruxelles. Inoltre, ha spiegato che Ibrahim El-Bakraoui aveva scelto gli obiettivi da colpire nell’aeroporto di Zaventem, fra cui i banchi dell’El-Al.
Ma dopo le due esplosioni, Abrini ha deciso di abbandonare il luogo, lasciando la giacca e il cappello in un bidone della spazzatura. Evidente agli inquirenti il tentativo di minimizzare il proprio ruolo negli attacchi. “Non avrei fatto male a una mosca” avrebbe dichiarato il terrorista.