di David Fiorentini
“Ciò che ho detto sul cambiamento del partito lo intendevo, e non torneremo indietro, ed è per questo che Jeremy Corbyn non si presenterà come candidato laburista alle prossime elezioni generali”. Così ha esordito il leader del partito laburista britannico Sir Keir Starmer durante la conferenza stampa indetta alla scadenza delle misure straordinarie di monitoraggio dell’antisemitismo.
Per molto tempo i Labour sono stati accusati di pregiudizio antiebraico e di antisionismo, in particolare da parte dell’allora segretario Jeremy Corbyn. Dopo numerosi momenti controversi, tra cui la presenza a un funerale di un terrorista di Settembre Nero e svariate dichiarazioni di matrice antisemita, seguiti dalla fortissima presa di posizione della Comunità ebraica britannica contro la sua leadership, lo storico partito d’oltremanica è stato denunciato ufficialmente dalla EHRC (Equality and Human Rights Commission) come discriminatorio nei confronti degli ebrei.
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Da allora, sono stati fatti molti passi avanti, dalla marginalizzazione della figura di Corbyn all’interno del partito e all’espulsione di altri esponenti responsabili di spregevoli atti di antisemitismo.
Di recente, al termine delle misure imposte dalla EHRC, Starmer ha continuato questo percorso virtuoso, confermando l’esclusione di Jeremy Corbyn dalle liste laburiste alle prossime elezioni politiche.
Un gesto altamente significativo, che manda un messaggio chiaro e inequivocabile alla frangia più estremista del partito: “I cambiamenti che abbiamo apportato non sono solo aggiustamenti o soluzioni temporanee, sono permanenti, fondamentali, irrevocabili. Il Partito laburista che guido oggi è irriconoscibile rispetto al 2019. C’è chi non gradisce questo cambiamento, chi ancora si rifiuta di vedere la realtà di ciò che è accaduto sotto la precedente leadership. A loro dico in tutta franchezza: non torneremo mai indietro. Se non vi piace, nessuno vi obbliga a restare”.
Per di più, lo stesso Sir Keir Starmer è stato preceduto durante la conferenza stampa dalla presidente del Board of Deputies of British Jews, Marie van der Zyl, la quale ha dichiarato che condividere un palco con un leader laburista fino a “non molto tempo fa, sarebbe semplicemente impossibile”. “Alle prossime elezioni tutti gli ebrei britannici saranno di nuovo liberi di votare in base alle loro convinzioni politiche e non per paura”, ha aggiunto.
(Foto: Wikimedia Commons)