di Davide Foa
“In quanto primo ministro, voglio parlare direttamente ad ogni famiglia ebraica della Gran Bretagna, e assicurarvi che farò il massimo sforzo per tenervi al sicuro e allontanare questo flagello d’ odio dall’anima del nostro paese”. Inizia così la lettera che Theresa May, primo ministro britannico, ha deciso di affidare al Jewish Chronicle. Una lettera chiara e sincera, attraverso la quale il ministro dimostra di avere piena consapevolezza del sentimento antisemita che, dal 2014 ad oggi, sta crescendo prepotentemente in Inghilterra.
“Il primo passo per combattere l’antisemitismo è definirlo chiaramente – prosegue la May – rimuovendo ogni dubbio su ciò che è inaccettabile così che nessuno possa invocare l’ignoranza o nascondersi dietro qualsiasi tipo di scusa”. A questo scopo, un’organizzazione intergovernativa, chiamata Holocaust Remembrance Alliance, ha sviluppato una vera e propria definizione del termine antisemitismo, così che istituzioni britanniche e non possano avere un punto di riferimento nella lotta a tale sentimento d’odio. Ecco allora la definizione ufficiale:
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio nei confronti degli ebrei. Verbali e fisiche manifestazioni di antisemitismo sono dirette contro individui ebrei e non e/o contro le loro proprietà, contro comunità ebraiche e strutture religiose“.
“Con questa definizione – prosegue la May – non ci sarà più alcun dubbio sul fatto che criticare il governo Israeliano non potrà mai essere una scusa per l’odio verso gli ebrei”.
Eppure, non basta definirlo. Combattere l’antisemitismo “significa registrarlo e punirne i responsabili; significa agire in modo che gli ebrei possano sentirsi al sicuro e significa educare le future generazioni a combattere l’odio e il pregiudizio in tutte le sue forme“.
Per questo, May ci tiene a ricordare quanto fatto, in concreto, per arginare la minima diffusione dell’odio antisemita. “Ho detto no all’ingresso in Inghilterra di comici come Dieudonnè (…). Ho inoltre avuto il piacere di stanziare un finanziamento di più di 13 milioni di sterline (…) per supportare la sicurezza delle scuole ebraiche, delle sinagoghe e degli edifici comunitari, e continuerò a fare in modo che abbiate a disposizione tutte le risorse necessarie per difendere sempre la comunità”.
Infine, l’ultima e forse più importante arma per combattere l’antisemitismo non può che essere la memoria di ciò che è stato. “Sono orgogliosa di poter continuare il lavoro iniziato per la costruzione di un Memoriale Nazionale dell’Olocausto accanto al Parlamento, insieme ad un centro educativo che includerà la diretta testimonianza dei sopravvissuti britannici all’Olocausto. Il luogo di questo Memoriale e del suo centro educativo manderà un potente messaggio riguardo ai nostri valori come paese (…). Insieme terremo al sicuro gli ebrei di questo paese e sconfiggeremo la piaga dell’antisemitismo innalzandoci per i nostri princìpi e il nostro modo di vivere – oggi e per ogni generazione a venire”.