di Davide Foa
“La zoologia e la veterinaria hanno da tempo decretato che tagliare le gole degli animali mentre questi sono pienamente coscienti, può causare grandi dolori e sofferenze”: questo è quanto viene espresso da una dichiarazione del partito per l’indipendenza del Regno Unito (UKIP), capeggiato da Nigel Farange.
Il partito euro-scettico britannico ha deciso dunque di opporsi alla produzione e distribuzione di carne che sia macellata secondo i dettami religiosi ebraici (kosher) e musulmani (halal), i quali prevedono la coscienza degli animali al momento della sgozzatura.
L’opinione dell’ UKIP viene sostenuta da una petizione online lanciata nel marzo dell’anno scorso dall’Associazione Veterinaria Britannica (BVA) che ha registrato ben 100.000 firme. John Blackwell, presidente della BVA, ha affermato: “ i politici non possono ignorare la forza di un sentimento popolare”.
D’altra parte, il Primo Ministro, David Cameron, ha più volte promesso di garantire la legalità della macellazione secondo i dettami religiosi; e ovviamente non mancano le critiche dell’UKIP: crediamo che la risposta del governo a questo problema sia debole, pigra e fiacca”.
Stando a quello che si legge sui media britannici, dietro quella che potrebbe sembrare solo una scelta etica del partito di Nigel Farange, si nasconde però lo spettro di una convenienza politica, viste anche le prossime elezioni nel mese di maggio. “Il comitato nazionale esecutivo ha deciso che questa scelta farà guadagnare voti” fra i non ebrei: così ha dichiarato Stuart Agnew, membro dell’UKIP e portavoce del comitato per le politiche agricole, contrario alla decisione del partito, che ha invece sottolineato come “in questo modo si perderanno i voti degli ebrei”, perdita che egli stesso definisce “ un danno collaterale”. Infatti, presto sono arrivati i sentimenti di preoccupazione da parte dei candidati ebrei dell’UKIP; c’è chi però, come Shneur Odze, sostiene l’importanza di rimanere nel partito per discutere sulla questione dall’interno.
Dall’esterno invece, sono arrivate le risposte di rabbini e shochetim, secondo i quali la shechità è tanto veloce e senza sofferenze per gli animali, quanto lo sono molte altre pratiche utilizzate in gran parte dei mattatoi occidentali. La risposta più decisa è arrivata da Shimon Cohen, direttore della campagna “Shechità UK”: “le nuove posizioni del partito di Farange sono basate su un opportunistico e deludente cambiamento che fa tornare l’UKIP verso le frange delle tendenze politiche tradizionali”.