Il presidente iraniano è a New York. Sarà presente il 25 settembre ai lavori della 62esima Assemblea Generale dellOnu, a cui presenzieranno unottantina di capi di Stato e di governo. Già il 24 settembre parteciperà a un pranzo al National Press Club di Washington e poi andrà al World Leaders Forum dove terrà un intervento, seguito da domande e risposte di 600 studenti. Le organizzazioni ebraiche, in particolare lAntidefamation League e la Jewish Defense Organization hanno organizzato proteste e la città di New York non gli ha permesso una visita a Ground Zero come da lui richiesto. Ahmadinejad potrà perciò girare solo in un raggio di circa 40 metri dal Palazzo di Vetro.
Intanto, prima di partire dallIran, Ahmadinejad ha pensato di mostrare i muscoli al mondo durante la parata annuale, che si tiene per celebrare lanniversario dellinizio della prima guerra del Golfo con lIraq (1980-88). Nella parata hanno sfilato missili a lunga gittata (1800 km), capaci di raggiungere Israele e le basi americane in Medio Oriente, mentre i soldati marciavano con il passo delloca. Ha anche ribadito che nessun paese potrà fermare la corsa iraniana al nucleare, né il Grande Satana né Israele, suoi nemici giurati e capri espiatori, due paesi il cui odio gli serve per infiammare e fanatizzare le piazze. Un leader pericoloso che dovrebbe trovare le porte sbarrate per le sue farneticazioni e non un tappeto rosso internazionale.