di Francesco Paolo La Bionda
Il Presidente israeliano Isaac Herzog è volato mercoledì 9 marzo in Turchia per una visita di un giorno. Si è trattato del primo viaggio di una massima carica dello Stato ebraico nel paese anatolico dal 2007, quando Shimon Peres tenne un discorso al Parlamento turco.
L’evento segna il tentativo dei due paesi di ricucire le relazioni bilaterali, gravemente deterioratesi negli anni Dieci del secondo millennio, anche cogliendo l’occasione offerta dal cambio di vertici nella politica israeliana.
“Le relazioni con la Turchia hanno avuto i loro alti e bassi negli ultimi anni – non saremo d’accordo su tutto, ma proveremo a far ripartire il rapporto”, ha dichiarato Herzog prima della partenza, sottolineando che il viaggio è stato organizzato in piena coordinazione col Primo ministro Naftali Bennet e col Ministro degli Esteri Yair Lapid.
Qui il discorso integrale di Isaac Herzog.
Atterrato mercoledì ad Ankara, Herzog è stato accolto dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha dichiarato di ritenere “la storica visita un punto di svolta per le relazioni tra Turchia e Israele”, aggiungendo che “rafforzare le relazioni con Israele ha un grande valore per il paese”. Durante l’incontro i due capi di stato hanno discusso anche della guerra in Ucraina e valutato le prospettive di nuove opportunità di collaborazione economica e politica.
Il nodo palestinese
Il sostegno turco ai palestinesi è stata la principale causa del peggioramento delle relazioni bilaterali tra i due paesi nel decennio scorso ed è quindi stato un argomento obbligato nel colloquio tra i presidenti. Pur escludendo di rinunciare al proprio ruolo di sostenitore della causa palestinese, Erdogan ha comunque utilizzato toni conciliatori rispetto al passato, sottolineando l’importanza di “ridurre le tensioni” e ha definito l’antisemitismo “un crimine contro l’umanità”.
Secondo voci non confermate raccolte da emittenti televisive israeliane, i due avrebbero anche discusso delle relazioni turche con Hamas, i cui leader sono stati ricevuti dal governo di Ankara anche in tempi recenti. Herzog avrebbe comunicato a Erdogan di aspettarsi che espella dalla Turchia almeno i vertici dell’organizzazione terroristica che attualmente si trovano nel paese.
Sia il movimento islamico sia la Jihad palestinese, altra formazione armata attiva a Gaza, hanno subito condannato la visita del Presidente israeliano in Turchia, parlando di “infiltrazione e manipolazione da parte dell’entità sionista”. L’incontro bilaterale è costato a Erdogan critiche anche in patria, con una manifestazione filo-palestinese che si è radunata sotto la sua residenza.
L’incontro con la comunità turca
Giovedì mattina Herzog si è spostato a Istanbul, dove ha incontrato i rappresentanti della comunità ebraica turca, in massima parte risiedente nell’antica capitale ottomana. Il Presidente è stato ricevuto nella sinagoga Neve Shalom, il più grande luogo di culto sefardita del paese. Costruita negli anni Trenta del secolo scorso, durante la sua esistenza è stata vittima di ben tre attacchi terroristici.
Accolto calorosamente dai presenti, Herzog ha ricordato come gli ebrei turchi abbiano rivestito un ruolo importante nella storia del popolo ebraico, fornendo “con un ampio numero di rav, poeti, saggi, mercanti, imprenditori e leader”. Ha poi chiesto di pregare per la salvezza “dei fratelli e delle sorelle della comunità ebraica in Ucraina”.
La comunità ebraica turca conta oggi 15.000 persone, rispetto alle 23.000 a inizio millennio. Un calo attribuito anche all’aumento dell’antisemitismo tra la popolazione turca, generato dalla diffusone dell’islamismo e dalle tensioni con Israele. Nel paese restano attive 31 sinagoghe e sono presenti 16 cimiteri ebraici.
(foto Haim Zach, fonte: www.gov.il)