Ronald Lauder, presidente del Congresso mondiale ebraico, è a Roma per incontrare il Papa Benedetto XVI e il presidente Napolitano. Lo scopo è quello di denunciare la rinascita dell’antisemitismo in Europa, con l’incremento di iniziative neonaziste, atti di vandalismo e manifestazioni pubbliche purtoppo tollerate da molti Paesi. Lauder ha anche denunciato il caso del prete polacco antisemita che dalle antenne di Radio Marija non perde occasione per attaccare gli ebrei.
Il pericolo maggiore è costituito dai legami ideologici e politici tra l’antisemitismo e il negazionismo europeo e quello fiorito nel mondo islamico, che trova oggi nel presidente iraniano Ahmadinejad il suo più fervente paladino.
Lauder è impegnato in una campagna per sensibilizzare la politica internazionale sull’importanza di non sottovalutare la minaccia iraniana, in vista soprattutto della corsa al nucleare e del sostegno fornito dal regime di Teheran ai movimenti come Hazbollah e Hamas e alla loro azione terroristica.
Il discorso pronunciato da Claudia De Benedetti, in rappresentanza dell’Ucei, al World Jewish Congress Dinner la sera del 7 ottobre.
È mio grande onore e piacere rappresentare qui questa sera l’Unione delle Comunità ebraiche italiane e darvi il benvenuto a Roma, la più antica comunità ebraica della diaspora, alla vigilia dell’udienza dei signori Lauder e Schneider presso il papa Benedetto XVI.
Il Congresso mondiale ebraico simboleggia l’unità del nostro popolo, la nostra libertà e la nostra spiritualità.
L’incontro di tutti noi a questo pranzo con il presidente e il segretario generale del WJC rafforza la nostra fede nell’eternità di Israele e incoraggia tutti a continuare ad agire per la salvaguardia delle tradizioni e il benessere della popolazione ebraica nel mondo.
Noi ci incontriamo oggi come leader dei cristiani e degli ebrei.
Il mostro incontro costituisce un ulteriore e promettente capitolo nella lunga storia delle relazioni tra cristianità e giudaismo.
Il dialogo tra le religioni è un bisogno essenziale del nostro tempo e richiede che tutti gli uomini di fede
dedichino il massimo impegno a questo lavoro comune.
Noi cerchiamo un dialogo che si basi sia sulle nostre particolarità, sia sulla natura universale delle nostre rispettive comunità e che dia il suo contributo al più ampio dialogo tra le religioni del mondo di cui noi facciamo parte.
In nostro incontro di oggi si costruisce anche su relazioni personali che sono cresciute tra noi grazie a precedenti riunioni. Noi ci aspettiamo e desideriamo che l’amicizia, il rispetto e il dialogo che portiamo gli uni per gli altri continuino a crescere.
Viviamo oggi in un mondo dove l’intolleranza, il razzismo, l’estremismo, il fondamentalismo e l’odio cieco stanno invadendo le nostre vite. Questi mali sono portati avanti da una piccola minoranza di persone per le quali la legge è irrilevante e il rispetto per il modo in cui gli altri vivono è considerato un obiettivo per il terrorismo.
Il solo modo di andare avanti è di insegnare la tolleranza, la comprensione e il rispetto. Noi abbiamo nel cuore l’imperativo di cercare le vie per mostrare l’amore di Dio per le nostre comunità, con le quali dividiamo le nostre speranze.
Io vi assicuro tutto il sostegno dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane per la realizzazione di tutti i nostri meravigliosi obiettivi.
Io desidero il miglior successo dell’incontro, che abbiate un soggiorno piacevole a Roma, un grande risultato e un rafforzamento nelle relazioni tra cristiani ed ebrei ovunque in Israele e nella diaspora.
Claudia De Benedetti
Unione delle Comunità Ebraiche Italiane UCEI
Board Member