di Redazione
La Corte Costituzionale del Belgio ha confermato giovedì una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea secondo la quale gli Stati membri possono vietare la macellazione rituale senza previo stordimento. Lo riporta i24News.
Questa sentenza conferma la legge in materia adottata dai legislatori delle regioni vallone e fiamminga del Belgio nel 2017.
La Corte Costituzionale del Belgio ha riconosciuto che il divieto generale di macellazione senza stordimento comporta una restrizione alla libertà religiosa di ebrei e musulmani che utilizzano tali metodi e le cui leggi vietano il consumo di carne di animali storditi. Ha sottolineato, tuttavia, che il divieto di macellazione senza stordimento risponde “ad una pressante esigenza sociale ed è proporzionato al legittimo fine perseguito di promuovere il benessere animale. Inoltre, la possibilità di stordimento reversibile durante la macellazione rituale non può essere interpretata come prescrizione di come deve essere eseguito un rito religioso”.
La Conferenza dei Rabbini d’Europa ha deplorato la decisione, ma ha detto di aspettarsi la sentenza.
“Sebbene siamo delusi dal giudizio di oggi, non siamo sorpresi, poiché conferma lo status quo in Belgio”, ha dichiarato in una nota il rabbino Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei. “Questa sentenza conferma il divieto di macellazione religiosa e allinea il Belgio ad altri paesi il cui divieto di Shechita risale all’era nazista”, ha aggiunto. “La soppressione della capacità della comunità ebraica di essere autosufficiente invia un messaggio chiaro su come sono visti gli ebrei in Belgio e su come le autorità vedono il loro futuro. L’impatto è immenso e l’effetto è dannoso per loro. Ebrei del Belgio. Ora che il processo legale è completato, speriamo che i parlamentari si impegnino in modo significativo con le comunità religiose e ci auguriamo che la Shechita possa essere ripristinata presto in tutto il Belgio”, ha concluso.