di Pietro Baragiola
Domenica 25 agosto oltre 80.000 persone da ogni angolo del mondo si sono recate nel deserto Black Rock, in Nevada, per celebrare l’inizio del Burning Man, il festival che celebra la vita e la consapevolezza del mondo attorno a noi attraverso la musica e il rapporto con l’arte.
Con l’avvicinarsi del primo anniversario dell’attacco al Nova Music Festival dove oltre 400 partecipanti hanno perso la vita per mano dei terroristi di Hamas, gli organizzatori del Burning Man hanno voluto rendere omaggio alle vittime israeliane con diversi eventi ed iniziative dedicate a loro.
Il più atteso di questi appuntamenti si terrà sabato 31 agosto alle 6:29 del mattino (la stessa ora in cui è scoppiato l’attacco a sorpresa di Hamas) e inviterà i partecipanti ad iniziare la giornata con un minuto di silenzio per onorare la memoria dei caduti.
Quest’anno, inoltre, numerosi DJ israeliani daranno il via ad esperienze sonore volte a preservare lo spirito e la pace dei sensi. Tra gli artisti previsti in programma troviamo: il musicista Noah Katz con i suoi handpan e David Shemesh con il suo gong.
Non è la prima volta che il festival organizza esperienze estatiche ebraiche, tra cui anche le funzioni di Shabbat, ma quest’anno centinaia di israeliani sono accorsi al Burning Man per assistere appositamente alla sua più recente installazione: Nova Heaven.
Nova Heaven
Creato con la collaborazione degli organizzatori del Nova Music Festival, di alcuni sopravvissuti all’attacco di Hamas, dei leader del gruppo Tribe of Nova e di diversi “Burners” di lunga data, Nova Heaven è un tributo a tutti coloro che hanno perso la vita nel massacro del 7 ottobre.
L’installazione si apre con un gigantesco arco metallico con su incise le parole “We Will Dance Again” (il motto della comunità Nova), situato davanti ad una grande tenda multicolore volta a ricordare la struttura che si trovava al centro del festival israeliano e che oggi è esposta a Los Angeles.
All’interno di questa tenda i visitatori possono osservare 405 angeli intagliati in legno e appesi al soffitto, ciascuno con su inciso il nome di una vittima del 7 ottobre, mentre a lato possono notare una scala a chiocciola che riporta 100 messaggi di speranza tradotti in inglese e in ebraico con scritte come: “love conquers all” (l’amore vince su tutti) e “compassion unifies” (la compassione unisce).
“Per noi, Nova Heaven è un’autentica testimonianza della resilienza dello spirito umano di fronte ad una perdita profonda” hanno scritto gli organizzatori dell’installazione sulla pagina GoFundMe, dove sono riusciti a raccogliere quasi 130.000 dollari per erigere la struttura. “È uno spazio in cui i partecipanti possono entrare in contatto con il ricordo di coloro che non ci sono più, trovare conforto e trarre forza condividendo le proprie esperienze. Questa installazione è un messaggio di speranza che ricorda a tutti noi che lo spirito umano può prevalere anche nei momenti più bui.”
Con l’aumento costante degli incidenti antisemiti in tutto il mondo, sono stati presi seri provvedimenti per proteggere l’installazione da vandalismi e atti di protesta: decine di guardie di sicurezza sono state reclutate con turni di 6 ore al giorno in modo da garantire al pubblico di concentrarsi appieno sull’opera, senza alcun timore.
La presenza di questa installazione è un evento molto importante perché i sopravvissuti al massacro hanno espresso più volte la loro frustrazione per il fatto che la scena nuance mondiale non avesse denunciato con forza gli eventi del 7 ottobre.
“Nova Heaven è un monumento di luce e amore che simboleggia il processo di guarigione della comunità e il nostro impegno a commemorare le 405 persone che sono rimaste uccise per mano di Hamas” ha dichiarato Omri Sassi, produttore e co-fondatore di Nova. “Abbiamo voluto immaginare questi individui come se si stessero esibendo in una performance sottoforma di angeli. Anche se la loro danza su questa terra è finita, la loro luce continua a brillare e ad ispirare tutti.”
Oggi i produttori di Nova stanno raccogliendo nuove donazioni per consentire il viaggio in Nevada a tutti i sopravvissuti dell’attacco al rave, nonché per sostenere le attività della “Nova Tribe Community Association” che lavora ogni giorno per sostenere le famiglie in lutto e accompagnare i sopravvissuti nel loro percorso di guarigione.
“Chi mi conosce sa quanto il Burning Man sia radicato nella mia vita. È il luogo in cui ho sposato il mio amore, sono rimasta incinta della mia prima figlia e questo sarà il mio settimo anno alla Playa” ha postato Tal Navarro, responsabile della raccolta fondi, sul proprio profilo Instagram. “Ma questa nuova edizione è ancora più importante. Quest’anno il Burning Man è significativo non solo per me, ma per tutto il popolo d’Israele.”