di Giovanni Panzeri
“Tra il 2020 e il 2022 l’Iran ha cercato di raccogliere informazioni riservate su diversi individui ebrei o israeliani risiedenti nello UK” ha dichiarato il ministro della sicurezza britannico Tom Tugendhat nel suo discorso alla Camera dei Comuni lunedì scorso (nella foto a sinistra con il premier britannico Rishi Sunak).
“Dall’inizio del 2022” ha continuato il ministro “ abbiamo risposto a 15 casi in cui c’erano credibili minacce di morte o rapimento indirizzate a residenti nel Regno Unito da parte del regime iraniano”.
Il ministro ha poi proseguito sottolineando come queste minacce non siano legate ad “elementi deviati”, ma al contrario “rappresentino una chiara strategia del governo iraniano” portata avanti da elementi riconducibili alla Guardia rivoluzionaria.
Oltre alle minacce verso appartenenti alla comunità ebraica e cittadini israeliani il ministro ha inoltre denunciato i tentativi di ritorsione verso alcuni giornalisti residenti nel Regno Unito, e le loro famiglie, colpevoli di lavorare per Iran international, uno dei principali media in lingua persiana ad aver denunciato la violenta repressione delle recenti proteste anti-governative.
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“Sappiamo che i servizi segreti iraniani lavorano a stretto contatto con il crimine organizzato” ha continuato Tugendhat “ e vi posso assicurare che perseguiremo chiunque collabori con loro”. Inoltre, come riporta il Financial Times, il governo inglese sta considerando di dichiarare la Guardia rivoluzionaria un’organizzazione terroristica.
Secondo il Jewish Chronicle, queste dichiarazioni potrebbero confermare una serie di rivelazioni recentemente pubblicate dallo stesso giornale, secondo cui l’Iran starebbe raccogliendo informazioni su membri importanti della Diaspora, che diventerebbero bersaglio di “squadre della morte” nel caso di un attacco israeliano.