di Redazione
«Il New York Times festeggia il Natale con Hezbollah»: è il titolo di un articolo del 26 Dicembre apparso su The Algemeiner che a sua volta riprende un pezzo del New York Times con la notizia di come i terroristi di Hezbollah abbiano festeggiato il Natale. La notizia ha scatenato un vespaio con tanto di critiche pesantissime da parte dei lettori (e non solo) che accusano il giornale di aver edulcorato – o meglio normalizzato – l’immagine di un gruppo estremista e violento, sostenuto dall’Iran.
Il direttore esecutivo del Washington Institute for Near East Policy, Robert Satloff, ha twittato: «Questo è proprio osceno, come se l’esultanza natalizia di # Hezbollah significasse qualcosa per le migliaia di innocenti# Americani, # Libanesi, # Israeliani, # Siriani # Sunniti # Musulmani e altri ancora, uccisi da questa banda sanguinaria nel corso degli anni».
Dopo che il Times ha rilevato come persino Hezbollah, il movimento politico sciita e la milizia etichettata dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica, abbia “importato” un Babbo Natale per distribuire regali in un sobborgo meridionale di Beirut, un articolista del Tablet, Yair Rosenberg, ha twittato a sua volta: «Credo che ora sappiamo quanti ebrei è possibile uccidere a sangue freddo e ottenere ciò nonostante un’immagine morbida per via delle celebrazioni natalizie». Un altro tweet di Rosenberg ha precisato di come «Hezbollah abbia fatto saltare in aria il Jewish Community Center di Buenos Aires nel 1994 uccidendo 80 persone e ferendone oltre 300. «Ma ehi – ironizza Rosenberg –, hanno assunto un Babbo Natale quindi forse non sono necessariamente dei terroristi dopotutto! Buon Natale anche a te, NYT».
Il direttore esecutivo della rivista del Washington Examiner, Seth Mandel, ha invece scritto su Twitter che il New York Times può competere per il peggior tweet di sempre, mentre Benjamin Weingarten ha accusato il Times di «normalizzare i jihadisti genocidari». Insomma, un putiferio.
A questo punto il giornalista di The Algemeiner – Ira Stoll – spiega cosa potrebbe essere successo nella redazione del NYT, ossia (e questo succede effettivamente nella maggior parte delle redazioni), ogni anno i redattori mandano dei promemoria con proposte di storie natalizie per riempire i giornali in un periodo in cui ci sono poche notizie e molti redattori sono in vacanza. Quella di Hezbollah-Babbo Natale, osserva l’articolista, è sembrata probabilmente una notizia di colore e divertente per qualcuno che ha così deciso di pubblicarla …
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