di Nathan Greppi
Un servizio andato in onda sull’emittente israeliana Reshet 13, venerdì 7 agosto, ha ipotizzato che il nitrato d’ammonio che ha causato l’esplosione a Beirut servisse a Hezbollah in vista di una futura guerra contro Israele.
Come spiega il Times of Israel, il servizio è uscito qualche ora dopo che il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso per negare ogni coinvolgimento di Hezbollah nell’esplosione avvenuta nel porto della capitale libanese, che ha ucciso oltre 150 persone e ne ha ferite a migliaia.
Di norma il nitrato di ammonio viene utilizzato nella produzione di fertilizzanti, ma anche di esplosivi. In passato è stato utilizzato in diversi attentati terroristici, come quello avvenuto a Oklahoma City nel 1995, in cui morirono 168 persone.
Dal report è emerso che Hezbollah ha già tentato in passato di fare uso di questo materiale: nel 2015, i servizi segreti britannici trovarono a Londra una cellula di Hezbollah con 3 tonnellate di nitrato; un caso analogo si è verificato in Germania tra aprile e maggio di quest’anno, quando il Mossad ha passato informazioni ai tedeschi su membri di Hezbollah nel paese che avevano accumulato centinaia di chili di nitrato con il preciso scopo di fabbricare esplosivi. Pochi giorni dopo, le attività di Hezbollah vennero ufficialmente messe al bando nel paese, ma ancor adesso si stima che in Germania vivano circa 1050 persone legate al movimento sciita.
Al di fuori del servizio, ci sono state anche ipotesi che nel deposito non ci fosse solo nitrato di ammonio: in un’intervista al Corriere della Sera, l’esperto di esplosivi Danilo Coppe (che ha gestito la demolizione dei resti del Ponte Morandi, ndr), ha spiegato che probabilmente vi erano anche dei missili.