di Anna Balestrieri
Gli europarlamentari hanno approvato una risoluzione non vincolante, esortando ad un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, a patto che gli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre vengano rilasciati e che l’organizzazione terroristica venga smantellata, affidando i suoi membri al giudizio della Corte penale internazionale.
Nella riunione di giovedì 18 gennaio, il Parlamento europeo ha espresso sgomento per l’enorme ricchezza dei leader di Hamas a scapito dei cittadini palestinesi che vivono in povertà, ha condannato i paesi che hanno fornito aiuti finanziari, materiali e operativi ai suoi militanti e ha chiesto un’indagine per determinare quali siano le fonti di finanziamento militare dell’organizzazione terroristica.
Nel testo viene evocato anche il rischio di un’escalation violenta in Medio Oriente, anche alla luce degli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi e della risposta delle forze americane e britanniche.
Il ministro degli Esteri Israel Katz ha espresso soddisfazione: “Oggi il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che costituisce un precedente, stabilendo che qualsiasi cessate il fuoco a Gaza è subordinato allo smantellamento dell’organizzazione terroristica Hamas e all’immediato rilascio di tutti i sequestrati – e ha riconosciuto il diritto dei Lo Stato di Israele deve difendersi. Mi congratulo con il personale del MAE per il successo diplomatico, continueremo a lavorare per gli interessi dello Stato di Israele.”
La risoluzione, votata giovedì a Strasburgo con 312 voti favorevoli, 131 contrari e 72 astensioni, condanna fermamente la detenzione degli ostaggi come crimine di guerra. Il Parlamento europeo ha sottolineato il diritto di Israele di difendersi entro i limiti del diritto internazionale, esortando a indirizzare gli attacchi solo verso obiettivi militari, evitando danni alle infrastrutture civili e ai cittadini comuni. Pur condannando il terrorismo di Hamas, la risoluzione ha criticato la risposta militare di Israele, che ha causato un alto numero di vittime civili. La risoluzione non vincolante chiede il ripristino immediato delle infrastrutture vitali nella Striscia di Gaza, garantendo un accesso umanitario completo, rapido e sicuro.
L’esortazione è quella di tornare a lavorare ad una soluzione politica che preveda due stati per due popoli. L’iniziativa di pace europea, che vorrebbe il coinvolgimento dell’Autorità palestinese, considera la proposta araba del 2002 tra le opzioni per risolvere le ostilità. La stessa prevede il completo ritiro di Israele dai territori palestinesi e arabi occupati dal 1967.
La risoluzione definisce altresì illegali gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e chiede misure restrittive da parte dell’Unione europea contro i coloni estremisti che violano i diritti umani e il diritto internazionale nei confronti dei palestinesi.
Nella foto: l’emiciclo di Strasburgo del Parlamento europeo (Wikipedia)