Alla vigilia del Qods day, l’annuale giornata per Gerusalemme, che si tiene l’ultimo venerdì del mese del Ramadan (fu introdotta in Iran nel 1979 per volontà dall’Ayatollah Khomeini), il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad torna a fare le solite dichiarazioni oltraggiose e minacciose nei confronti di Israele.
L’occasione questa volta è l’intervista rilasciata oggi, giovedì 25 agosto, alla tv libanese Al-Manar, network degli shiiti Hezbollah, e riportata dall’agenzia iraniana ISNA.
“L’Iran crede che chiunque abbia a cuore l’umanità, dovrebbe essere volere estirpato il regime sionista, simbolo di oppressione e discriminazione”.
“L’Iran persegue questo obiettivo con determinazione e fermezza” e non vi rinuncerà mai, ha aggiunto ancora il primo ministro iraniano.
Già lunedì scorso Ahmadinejad aveva dichiarato pubblicamente che le nazioni iraniana e musulmana nel mondo avrebbero dovuto tenere manifestazioni per Gerusalemme mostrando così la loro volontà di disfarsi di “questo tumore infetto e di questo regime di furfanti”.
Nel corso dell’intervista Ahmadinejad ha parlato anche della situazione in Nord Africa, ed ha sottolineato in particolare l’importanza per l’Iran di stringere stretti legami con l’Egitto nella convinzione che l’unione fra Teheran e Il Cairo toglierà di mezzo dal Medio Oriente sia Israele che qualsiasi altra potenza egemonica. “Iran ed Egitto giocano un ruolo chiave nello sviluppo della regione. Se i due paesi staranno uniti, ha detto Ahmadinejad, l’intera regione sarà libera e il regime sionista verrà eliminato”.