di Nathan Greppi
Uno studio commissionato dal B’Nai Brith Canada rivela che nel 2018 i crimini di stampo antisemita sono aumentati del 16,5% rispetto al 2017; in totale, ne sarebbero avvenuti 2041, facendo sì che il 2018 sia il quinto anno di seguito in qui aumentano nel paese.
Secondo l’EJ Press, l’antisemitismo è cresciuto su tutti i fronti: su internet, nelle manifestazioni in piazza, nella politica, nei campus universitari e anche alla luce di diverse aggressioni avvenute in pubblico. “I crimini e le aggressioni antisemite spaziano su tutti gli schieramenti politici, passando dall’estrema destra all’estrema sinistra, con contributi significativi anche da parte di islamisti e nazionalisti arabi,” hanno dichiarato Amanda Hohman e Aidan Fishman del B’Nai Brith.
Gli incidenti sono di vari tipi: si va dai graffiti antisemiti sulle scuole ebraiche nella zona nord di Toronto a una lettera minacciosa inviata a una famiglia ebraica nella città di Winnipeg, a cui si aggiunge una foto con una svastica e la scritta “gli ebrei devono morire!” inviata a Chanukka ad almeno 8 sinagoghe in 4 città diverse. Lo studio dimostra anche che le minacce sono aumentate dopo che Donald Trump ha deciso di spostare a Gerusalemme l’ambasciata americana in Israele. A ciò si aggiungono diverse minacce e aggressioni nei campus, e in particolare nelle università di McGill, Ryerson e McMaster.
Michael Mostyn, capo del B’Nai Brith Canada, ha dichiarato che “stiamo vivendo una nuova inquietante normalità per quanto riguarda l’antisemitismo in questo paese, con manifestazioni di odio antiebraico che emergono in regioni che in genere sono meno propense a certi pregiudizi. È particolarmente preoccupante l’aumento delle molestie antisemite sui social, comprese minacce di morte, di violenze e una retorica antiebraica maliziosa.”