di Michael Soncin
In seguito al terribile pogrom del 7 ottobre 2023 in Israele, da parte del gruppo terroristico Hamas, in Germania si sono registrati almeno 29 episodi antisemiti al giorno, un aumento quattro volte superiore rispetto al 2022. Martedì il RIAS, organizzazione finanziata dal Governo tedesco che si occupa del monitoraggio di incidenti a sfondo antisemita, dopo l’occupazione del 7 ottobre dei gazawi in Israele in cui hanno seminato morte e terrore, ha riportato un totale di 994 incidenti antisemiti.
Un antisemitismo senza precedenti
Come riporta Algemeiner, Benjamin Steinitz, amministratore delegato di RIAS, ha dichiarato al Zeit, che gli alti e bassi dell’odio antiebraico sono sempre stati influenzati dalla situazione in Medio Oriente, ma che il periodo attuale costituisce una “dimensione diversa”. Infatti, è stato più volte detto che il pogrom in Israele è l’episodio più grave verso gli ebrei che sia mai stato fatto dai tempi della Shoà. Ed è proprio dal termine della Seconda Guerra Mondiale che non si registrava in tutto il mondo un sentimento così ostile, senza precedenti da allora, verso gli ebrei. Un dato triste anche per la Germania che conta una comunità ebraica di 118.000 persone.
Complici le false notizie dei media
Responsabili in parte dell’aumento dell’antisemitismo sono da imputare alle notizie errate o imprecise riportate dai media. Molti di loro si sono successivamente scusati per aver riportato le notizie da parte di comunicati falsi, ripresi da un gruppo terrorista e prese per vere. Ma le correzioni non hanno certamente influito nell’arrestare la fiamma che è stata generata. Sicuramente il ripetersi di questi errori senza comprendere l’inaffidabilità della fonte a scopo propagandista – che tanto ricorda quella russa e ancora più lontano quella nazifascista – ha fatto perdere loro di un’autorevolezza che sembrava indiscussa.
Uno fra tutti? La notizia che ha fatto il giro del mondo quado Hamas aveva dichiarato che il 17 ottobre Israele avrebbe colpito l’ospedale Al Ahli di Gaza City uccidendo 500 persone. Risultato? I morti non erano 500 ed il missile era di Hamas. Questo episodio ha raddoppiato gli episodi antisemiti che sono passati da 31 nella settimana precedente a 61.
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Preoccupanti gli attacchi alle abitazioni
Altro fattore che lo stesso Daniel Poensgen, consulente della RIAS, ha definito “un’escalation preoccupante” riguarda le aggressioni avvenute presso le abitazioni dove vivono gli ebrei. Oltre all’incisione di una Stella di David all’esterno dell’abitazione, la vicenda forse più grave ha riguardato la città di Giessen, dove due persone hanno fatto irruzione nella casa di un israeliano che aveva appeso la bandiera di Israele fuori dalla sua casa. Al rifiuto del residente di toglierla è stato sommerso di offese antisemite, ed uno dei due aggressori gli ha poi sferrato un pugno sul volto.
Un attivista di nome Cyrus Overbeck, artista, conosciuto per le sue posizioni contro l’estremismo ha trovato fuori dalla porta del suo studio nella città di Duisburg, dei volantini con l’immagine della bandiera israeliana con scritto: “Calpesta la bandiera, sputaci sopra, bruciala: Palestina libera”. Ad aspettarlo li fuori c’era un uomo che indossava la kefiah palestinese, che con toni altamente aggressivi gli ha lanciato offese antisemite. Overbeck, dopo il grave episodio ha detto di uscire “solo per fare la spesa”.
Una paura che ai giorni nostri è inaccettabile in una società democratica occidentale. È come se ci fossero cittadini di Serie B in cui tutto questo dovrebbe essere normale. Nella vita quotidiana gli ebrei di Germania – come in altre parti del mondo – stanno respirando un clima pesante, in certi quartieri durante le normali attività, come alle partite di calcio. E proprio per questo molti scelgono di non andarci.
L’antisemitismo è il legante che ha unito fazioni tra loro incompatibili
“L’antisemitismo – ha detto Poensgen – agisce come un’ideologia ponte, unendo persone provenienti da parti molto diverse dello spettro politico. Le persone che si considerano di sinistra manifestano insieme agli islamici e probabilmente anche assieme agli estremisti di destra come i sostenitori dei Lupi Grigi”, l’organizzazione fascista turca che in turco si chiama Bozkurtlar.
Fra il numero di episodi contati dal RIAS e dal Ministero degli Interni (che ne registra 680) dal 7 ottobre in poi, vi è una notevole differenza. Il motivo è che RIAS registra tutti i singoli episodi ritenuti a sfondo antisemita, anche se non sono considerati un crimine secondo la legge.
Dall’indagine ne emerge un quadro allucinante fatto di cittadini tedeschi ebrei che hanno paura a mandare i propri figli a scuola e per questo a volte li lasciano a casa. Molti di loro hanno tolto qualsiasi simbolo di identificazione, dalle mezuzot presso le abitazioni, al Maghen David al collo, o la kippah sul capo.
Nella foto: Porta di Brandeburgo, Berlino, 2014 (fonte Wikipedia).