Con un voto all’unanimità il Parlamento spagnolo ha approvato una risoluzione non vincolante per il riconoscimento della Palestina come Stato indipendente, poche ore dopo l’attentato di Gerusalemme alla sinagoga in cui sono morte quattro persone.
Il ministro degli esteri, Josè Manuel Margallo, ha espresso la speranza che la risoluzione “contribuisca a sbloccare un processo di negoziati in situazione di stallo da molti anni”. La Spagna – ha aggiunto – come membro non permanente del Consiglio di sicurezza promuoverà un “dialogo per la pace, la sicurezza e lo sviluppo della regione”.
Da Israele, però, arrivano critiche accese, soprattutto per la tempistica dell’azione. “Sarebbe stato meglio che il parlamento spagnolo avesse scelto di fare la cosa giusta condannando l’abominevole carneficina commessa da palestinesi in una sinagoga a Gerusalemme”, dichiarano dal Ministero degli esteri israeliano.
Simili, ma più concilianti le parole dell’ambasciatore israeliano in Spagna, Alon Bar: “Crediamo che sia un brutto momento per parlare di riconoscimento, soprattutto alla luce dell’attentato oggi a Gerusalemme – ha dichiarato all’Ansa – perché fomenta misure unilaterali, alimenta la violenza, non beneficia il processo di pace in quanto anima i palestinesi a cercare il riconoscimento internazionale invece di sedersi a un tavolo e negoziare”. Tuttavia, secondo il diplomatico israeliano, il testo approvato oggi nell’imporre “che il riconoscimento debba essere il risultato di negoziati” e che debba avvenire “nel contesto della Ue e nel quadro di un accordo globale”, esprime una posizione “che è anche quella di Israele”.
La Spagna è il terzo Parlamento europeo, dopo quelli di Gran Bretagna e Francia, a riconoscere lo Stato palestinese, mentre il Governo svedese è andato un passo avanti, riconoscendolo ufficialmente.