di Nathan Greppi
Lo European Leadership Network (ELNET) ha pubblicato un rapporto che descrive in dettaglio la portata dell’infiltrazione e dell’influenza di Hamas in Europa.
“I risultati sono allarmanti”, si legge in una nota di ELNET in merito al rapporto, che ha rivelato i nomi di 30 individui e organizzazioni affiliate ad Hamas in sette paesi europei. I risultati del rapporto sono stati confermati dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Il report
Anche se Hamas è un’organizzazione terroristica e riconosciuta come tale dall’Unione Europea, le organizzazioni e le persone identificate nel rapporto raccolgono fondi, reclutano membri e diffondono liberamente disinformazione per essa. Riescono a bypassare i quadri giuridici mantenendo segreti i loro legami con Hamas o, quando vengono scoperti e smascherati, creando nuove organizzazioni di facciata per nascondere la loro identità.
Oltre a singole organizzazioni, ELNET ha identificato reti di vari enti, tra cui la Palestinians in Europe Conference (EPC), che ospita eventi annuali con relatori affiliati ad Hamas, lo European Palestinian Council for Political Relations (EUPAC), creato da individui legati ad Hamas, il Palestinian Return Centre (RPC) nel Regno Unito, l’ABSPP in Italia e il VPNK in Germania.
Emmanuel Navon, CEO di ELNET, ha dichiarato: “Alla luce di questi risultati, ELNET esorta i governi europei ad agire rapidamente, indagando a fondo e chiudendo queste organizzazioni affiliate ad Hamas, al fine di impedirle di destabilizzare ulteriormente sia il Medio Oriente che l’Europa”. Ha inoltre aggiunto: “Le banche e le istituzioni finanziarie devono monitorare attentamente le attività degli individui nominati nei report, e rivedere i loro legami finanziari per prevenire ulteriori sostegni alle attività terroristiche”.
“ELNET invita inoltre gli istituti di ricerca e i think tank a contribuire ad esporre queste attività al pubblico e a garantire che le reti di raccolta fondi di Hamas in Europa vengano smantellate”, ha concluso Navon.
La situazione in Italia
L’ABSPP (Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese), il cui presidente Mohammad Hannoun è stato recentemente sanzionato dagli Stati Uniti in quanto finanziatore di Hamas, in passato è già stata al centro di controversie: nell’aprile 2017, ha organizzato il Festival della Solidarietà Palestinese a Milano, Brescia e Verona. Tra i loro ospiti, figurava Mohammad Moussa Al Sharif, teologo islamico saudita che ha difeso i matrimoni con bambine sotto i 14 anni e accusato cristiani, atei e “fornicatori” di essere una minaccia ai diritti umani. Un altro ospite controverso era Riyad al-Bustanji, che in un’intervista del 2012 all’emittente televisiva Al-Aqsa raccontava di aver portato la figlia a Gaza perché imparasse ad educare i suoi bambini alla Jihad e al martirio.
Un’altra organizzazione con sede in Italia ad essere finita nella lista di ELNET è l’agenzia di stampa Infopal, ritenuta talmente estrema che in passato ne ha preso le distanze persino Mariano Mingarelli, presidente di una onlus filopalestinese di Firenze, il quale in un’intervista al Corriere Fiorentino del 2010 ammetteva che ci fossero dei veri antisemiti nella redazione di Infopal.
(Foto: screenshot)