“L’accordo sul nucleare minaccia Israele”. Questa la reazione del primo ministro israeliano Beniamin Netanyahu subito dopo la sigla a Losanna dell’accordo sul nucleare fra l’Iran e le forze mondiali del 5+1. Un accordo che per molti mesi è stato al centro dell polemiche fra Israele e Usa, impegnata in prima linea per trovare un accordo con l’Iran.
Dal canto suo, il presidente Usa Barack Obama lo ha definito«Un’intesa storica», che «se pienamente applicata» impedirà a Teheran di ottenere l’arma nucleare. Il presidente ha infatti avvertito che le sanzioni saranno reintrodotte se l’intesa non sarà rispettata da Teheran e ha garantito che saranno effettuate verifiche senza precedenti sul rispetto dell’intesa. «L’accordo con l’Iran non si basa sulla fiducia, ma su verifiche senza precedenti», ha ammonito il presidente Usa. «Se Teheran bara, lo sapremo, il lavoro non è finito qui», ha detto Obama. Per l’accordo finale si dovrà aspettare fino al 30 giugno.
Come ha sottolineato l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, annunciando al mondo l’intesa raggiunta nella maratona negoziale di Losanna: «sono state definite le soluzioni chiave per un accordo a 360 gradi, che garantirà la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano. Un passo storico – ha affermato – verso un mondo migliore».
Nel dettaglio, «I parametri chiave», secondo il comunicato congiunto, prevedono la revoca di tutte le sanzioni all’Iran in cambio del rispetto degli impegni assunti da Teheran. Il documento stabilisce che non ci siano altre strutture di arricchimento dell’uranio oltre a Natanz (si parla di 5.000 centrifughe) e una joint venture internazionale per le strutture di reattori di acqua pesante. L’impianto-bunker di Fordow sarà convertito in un sito per la ricerca scientifica e non ci sarà all’interno più materiale fissile. Il reattore ad acqua pesante di Arak sarà modificato e il plutonio prodotto sarà trasferito all’estero.
L’Iran non arricchirà uranio con le sue moderne centrifughe per almeno i prossimi dieci anni, ha poi puntualizzato Obama, aggiungendo che in base all’accordo Teheran ha accettato di non accumulare materiale necessario per la costruzione della bomba atomica e di ridurre di due terzi le centrifughe di cui dispone. Gli impianti iraniani sanno sottoposti al più alto numero di ispezioni di qualsiasi altro Paese al mondo.
La reazione di Israele
Mentre in Iran centinaia di perosne sono scese in piazza per festeggiare l’accordo, Israele – in passato più volte minacciata di distruzione dall’Iran stesso – esprime il suo dissenso. “Questo accordo legittima il programma nucleare dell’Iran, rafforza l’economia iraniana e accresce la capacità aggressiva del Paese”. Così Netanyahu ha espresso al presidente Obama il proprio disaccordo sull’intesa siglata giovedì 2 aprile.
“Questo accordo non bloccherà il percorso dell’Iran verso la bomba. Accrescerà invece i rischi di una proliferazione nucleare nella regione e i rischi di una guerra terribile”, ha dichiarato durante una telefonata con Obama.
“L’alternativa è rimanere solidi e accrescere la pressione sull’Iran fino a che un accorod migliore non venga trovato”.