Irlanda: aperto primo ristorante kasher da decenni

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di Nathan Greppi
A marzo ha aperto a Dublino, presso la sede locale del movimento Chabad-Lubavitch, il primo ristorante kasher d’Irlanda dagli anni ‘60: il Deli 613, situato nella zona sud della città, e che in questi sei mesi dall’inaugurazione ha ottenuto un riscontro largamente positivo sia da parte della comunità ebraica locale, che tra la popolazione nel suo complesso.

Come riporta il Times of Israel, il ristorante offre un’ampia scelta tra piatti tipici irlandesi kasher, quali panini di roast beef salato e aringhe a fette, e quelli della cucina israeliana, come la pita con shawarma e i falafel. A maggio, il quotidiano Irish Times gli ha dato un’ottima recensione, con un punteggio di 4 stelle e mezzo su 5.

“Abbiamo un banco pieno di cibo, scaffali e un intero frigorifero con prodotti da asporto come panini e insalate”, ha spiegato Rifky Lent, che gestisce il ristorante assieme al marito Rav Zalman, rabbino ed emissario Chabad che vive in Irlanda dal 2000. “Abbiamo anche prodotti tipici, come il hummus, la tahina, fegato a fette e aringhe, che prepariamo in casa”.

La Lent ha dichiarato che “abbiamo deciso di assumere un ottimo chef con molta esperienza nel mercato culinario irlandese, che non è ebreo. È stato molto entusiasta all’idea di provare qualcosa di nuovo e diverso”, aggiungendo che per la kashrut è stato affiancato da un cuoco ebreo che lavora in cucina part-time.

Oltre ad una popolazione ebraica con un’età media elevata, a Dublino negli ultimi anni si sono trasferiti diversi israeliani, essendo la capitale irlandese un importante centro per le start-up e le aziende high-tech. Secondo il World Jewish Congress, la popolazione ebraica in Irlanda era di circa 2.500 persone nel 2018, concentrate quasi tutte a Dublino.

I Lent si sono impegnati nel garantire a tutta la comunità forniture di cibo kasher: prima della Brexit, gli ebrei irlandesi erano abituati a rifornirsi attraverso il Regno Unito, ma da quando quest’ultimo è uscito dall’UE sono aumentati sia i costi di spedizione che i problemi burocratici, quali i moduli da compilare. Per ovviare al problema, anche la sinagoga di Dublino ha aperto un banco di prodotti kasher, ma si tratta solo di una soluzione a breve termine.