Israele apre una nuova ambasciata in Turkmenistan. E inizia un avvicinamento con il Niger

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di David Fiorentini
Il treno degli Accordi di Abramo non si ferma più e aggiunge un nuovo vagone al convoglio. Seguendo il vento della distensione tra molti paesi a maggioranza islamica con Israele, il Ministro degli Affari Esteri israeliano Eli Cohen si è recato in visita in Turkmenistan per aprire la nuova ambasciata israeliana (a sinistra nella foto con il Ministero degli Esteri del Turkmenistan Berrdiniaz Matiev. Credits: Shlomi Amsalem/GPO).

Situato in Asia Centrale, il paese ha una rilevanza particolarmente strategica vista la sua vicinanza con l’Iran. La nuova ambasciata infatti è situata a soli 16 chilometri dal confine iraniano e rimpiazzerà l’ambasciata temporanea aperta circa dieci anni fa.

Nel corso degli anni, alti funzionari di Israele e Turkmenistan hanno scambiato varie visite istituzionali, firmando accordi di cooperazione principalmente nei settori del commercio e dell’energia, ma di recente anche in materia di salute e difesa informatica. Inoltre, Ishmael Khaldi, il primo ambasciatore beduino di Israele, ha già assunto il suo incarico nella capitale turkmena Ashgabat alcune settimane fa.

Gli Usa cercano di avvicinare il Niger a Israele

Nel frattempo, da una parte all’altra del mondo, si registrano segnali molto promettenti anche in Niger, dove da poco il Segretario di Stato Anthony Blinken ha completato una visita ufficiale.

Durante la sua permanenza l’alto funzionario americano ha parlato con il presidente Mohamed Bazoum invitandolo caldamente a prendere parte agli Accordi di Abramo, per un futuro di prosperità e avanzamento per il proprio paese.

Successivamente, Blinken ha aggiornato Cohen sugli sviluppi di tale trattativa, in una teleconferenza a cui si è unito l’alto diplomatico nigerino Hassoumi Massaoudou. In tale sede, in ottica di una distensione delle relazioni bilaterali, Cohen ha suggerito di invitare il Niger al prossimo Negev Forum, di cui fanno parte Stati Uniti, Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco ed Egitto.

Israele ha mantenuto relazioni diplomatiche non ufficiali con il Niger fin dagli anni ’60, ma sono state interrotte nel 1973 a seguito della Guerra dello Yom Kippur. I due paesi hanno rinnovato le relazioni di base solamente nel 1996, dopo la firma degli Accordi di Oslo tra Israele e l’OLP. Un disgelo durato però solo pochi anni, fino a quando il Niger ha nuovamente interrotto le comunicazioni ufficiali nel 2002, durante l’ondata di terrorismo palestinese passata alla Storia come Seconda Intifada.

Tuttavia, il miglioramento dei legami diplomatici con l’Africa è diventato un punto focale della recente amministrazione del primo ministro Beniamin Netanyahu, avviando un vasto iter che finalmente sembra iniziare a a dare i suoi frutti.

Israele si sta inoltre impegnando per normalizzare i legami con Mauritania e Somalia.