di Ilaria Ester Ramazzotti
Sommozzatori dell’organizzazione di soccorso israeliana Zaka cercheranno nel Danubio i resti di ebrei ungheresi uccisi a Budapest durante la Shoah. Fra il 1944 e i primi del 1945, squadre del partito ungherese filonazista e antisemita delle Croci frecciate (che collaborò alle deportazioni nei campi di sterminio) assassinarono con colpi alla nuca migliaia di ebrei lungo le rive del fiume, facendo sì che cadessero nelle acque, legati a gruppi di tre. Obiettivo dell’operazione di Zaka, messa in campo dopo tre anni di trattative con il governo ungherese, è di recuperare quei resti per dal loro una sepoltura ebraica. L’imminente avvio dell’operazione di ricerca e di recupero è stato annunciato dal ministro degli Interni israeliano Aryeh Deri lo scorso 14 gennaio.
In seguito a un incontro a Budapest con il ministro degli interni ungherese Sandor Pinter, Deri ha detto attraverso un video pubblicato che: «Se le ossa dei martiri verranno trovate, saranno portate in Israele per la sepoltura». La dichiarazione è stata filmata davanti al memoriale eretto nel 2005 “Scarpe sulla riva del Danubio”, un’installazione dello scultore Pauer Gyula che raffigura 60 paia di scarpe d’epoca, scolpite in bronzo, in memoria degli ebrei uccisi sul posto, a cui veniva ordinato di togliersi le scarpe prima della fucilazione (qui il link al video).
Alcuni primi resti umani erano stati ritrovati nelle acque del Danubio nel 2011, durante i lavori di costruzione di un ponte. I resti, da alcuni esami forensi, risultavano appartenere a venti persone decedute nel periodo bellico. Dopo inconcludenti indagini sull’identità e sulla causa di morte delle vittime, le autorità ungheresi avevano archiviato il caso, fino a quando, nel 2015, uno studente di antropologia ha eseguito il test del DNA sulle ossa rinvenute. Con la crescente evidenza che le ossa fossero probabilmente quelle di venti vittime ebree delle Croci frecciate, alcuni capi religiosi ebrei hanno poi deciso di seppellirle in un cimitero ebraico di Budapest. Da allora, sono iniziate le negoziazioni fra i governi israeliano e ungherese per consentire la ricerca subacquea e il recupero dei resti dei corpi delle vittime delle stragi delle Croci frecciate.