di David Fiorentini
La società israeliana di perforazioni Delek Drilling ha raggiunto un accordo per vendere la sua quota del giacimento di gas Tamar alla Mubadala Petroleum di Abu Dhabi per circa 1 miliardo di dollari.
L’intesa, che prevede una cessione pari al 22% dell’intero deposito, è il più grande accordo commerciale sancito tra gruppi israeliani ed emiratini da quando Israele ed EAU hanno normalizzato i loro rapporti.
- Leggi anche: Israele e Emirati Arabi Uniti, il primo accordo per il settore alimentare e la produzione del Labneh
Tamar è una delle fonti di energia primaria di Israele e ha le potenzialità per produrre oltre 11 miliardi di metri cubi di gas all’anno, sufficienti per coprire non solo il mercato israeliano, ma l’export verso Egitto e Giordania.
Mubadala Petroleum, componente della Mubadala Investment Company, di proprietà del Governo di Abu Dhabi, ha annunciato che l’acquisizione completerà la loro strategia di mercato, “in linea con gli obiettivi di transizione energetica”.
Il motivo per cui Delek ha deciso di vendere la sua percentuale di Tamar è da ricercare nelle recenti manovre di Governo volte ad aprire il mercato a una maggiore concorrenza. Visto che Delek detiene anche una partecipazione significativa nel ben più grande campo di gas Leviathan, è stato ritenuto opportuno e conveniente concedere le quote del giacimento.
“Un enorme accordo con una compagnia degli Emirati Arabi Uniti, insieme alle esportazioni in Egitto e in Giordania, sono azioni sul terreno per costruire un nuovo Medio Oriente. – ha detto il CEO di Delek Drilling Yossi Abu – Questa transazione segna una pietra miliare nell’allineamento tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti a seguito degli accordi di pace firmati tra i due Paesi nel 2020”.
“In questo momento, – aggiunge – il nostro obiettivo è l’espansione del nostro mega giacimento Leviathan e la creazione di nuovi mercati nella regione e oltre”.