di Paolo Castellano
Poco dopo la firma degli Accordi di Abramo di questa estate, il presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump lo aveva già promesso: altri stati arabi avrebbero normalizzato i rapporti diplomatici con Israele, dopo Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan. L’annuncio della quarta storica normalizzazione è arrivata il 10 dicembre, alle soglie del primo giorno di Channukkà, da parte degli Stati Uniti.
Dunque, in questi ultimi quattro mesi, il Marocco è il quarto paese arabo a mettere da parte le ostilità nei confronti dello Stato ebraico. Per raggiungere questo traguardo, gli USA di Trump hanno riconosciuto la sovranità del Marocco sui territori contesi del Sahara occidentale: quest’area è al centro di una disputa decennale con l’Algeria, in particolare con il movimento separatista Fronte Polisario che vorrebbe uno stato indipendente nel territorio.
Trump ha siglato l’accordo con il re del Marocco Mohammed VI attraverso un colloquio telefonico avvenuto il 10 dicembre, ha riportato Reuters.
Dopo Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan, il Marocco è quarto paese arabo che da agosto ha voluto riallacciare i rapporti politici con lo Stato d’Israele. Una delle esigenze che hanno innescato il riavvicinamento è quella di stabilire un fronte comune contro l’Iran, cercando di porre un argine all’influenza degli ayatollah in Medioriente.
L’accordo prevede che il Marocco stabilisca piene relazioni diplomatiche e che riprenda i contatti ufficiali con Israele, concedendo l’accesso allo spazio aereo e permettendo voli diretti da e verso Israele per tutti i cittadini israeliani.
«Riapriranno immediatamente i loro uffici di collegamento a Rabat e a Tel Aviv con lo scopo di aprire successivamente delle ambasciate. E promuoveranno la cooperazione economica tra le aziende israeliane e marocchine», ha detto Jared Kushner, consigliere di Trump per gli Affari mediorientali.