Italia: un paradigma per i fanatici di tutta Europa

Mondo

di Ilaria Myr

«Cambieremo la storia di questo Paese, torneremo al governo». «Questa è una piazza di italiani orgogliosi di essere italiani, non di fascisti». E poi, il salto oltre le transenne per fare i selfie con i fan, in puro stile rockstar. È un Matteo Salvini più in forma che mai quello che il 19 ottobre, in piazza san Giovanni a Roma, parla a un pubblico molto eterogeneo – anziani e ragazzi, Nord e Sud, bandiere italiane, ma anche qualche vessillo dell’Ungheria di Orban – in occasione della manifestazione contro il Conte-bis organizzata da Lega, Fratelli d’Italia, e Forza Italia, intitolata “Orgoglio italiano”. Un nome molto eloquente per una destra che cerca di ricompattarsi in unica forza, in cui è il Carroccio a farla da padrone.

«Usano i bambini come scudi umani per assicurare la cittadinanza a tutti – esclama Giorgia Meloni leader di FdI, riferendosi ai migranti e demonizzando George Soros-. Questo dice la legge Boldrini, ma noi diciamo no, perché se vuoi essere italiano la cittadinanza te la devi meritare, la devi sudare. Non è un diritto è un premio». E contro l’immigrazione illegale aggiunge: «Se servono i muri si costruiscono i muri, se servono i blocchi navali, si fanno i blocchi». Sono solo alcune fotografie dell’album di famiglia della destra in Italia, che proprio il 19 ottobre ha avuto la conferma che le forze più seguite sono quelle più radicali: secondo l’istituto di ricerche Swg la Lega (che dopo avere causato la caduta del governo con M5S aveva perso qualche punto), dopo questa data è passata dal 33,2% al 34%, mentre Fratelli d’Italia è salito dal 7,6 all’8,4%, segnando il massimo storico secondo Swg. Forza Italia, invece, sarebbe sul 5,5%. Nell’album, però, ci sono anche le fotografie dei militanti di CasaPound che entrano in piazza san Giovanni sorridenti, accolti dagli applausi e dalle richieste dei selfie: tutti però rigorosamente attenti a non fare il saluto romano, come richiesto dal capogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Molinari: «Certo che il saluto romano, in piazza domani, non è gradito». Ma è soprattutto ad alcuni parlamentari di Forza Italia che non è piaciuto la compresenza con CasaPound, una su tutti la vicepresidente della Camera Mara Carfagna che a Bianca Berlinguer ha dichiarato: «Mi ha fatto tristezza vedere uno statista come Silvio Berlusconi consegnare le chiavi della coalizione a Matteo Salvini», ribadendo la sua lontanza da CasaPound: «Dove c’è CasaPound non ci posso essere io. Chi vuole stare al governo non può fare l’occhiolino agli estremismi».

Il successo europeo
Altro album, altra fotografia. «Ringrazio chi c’è lassù, che non aiuta Salvini o la Lega, ma l’Italia e l’Europa a ritrovare speranza, lavoro, radici, orgoglio, sicurezza». L’immagine di Matteo Salvini che, all’indomani del successo alle elezioni europee (34% delle preferenze), bacia il rosario pronunciando queste parole, racconta il trionfo di una destra che si dice profondamente cattolica, sfoggiando i simboli religiosi in contesti politici (e per questo duramente criticata da diversi fronti), populista, dichiaratamente NON anti-fascista, apertamente anti-immigrati e molto critica nei confronti dell’Europa. Nelle elezioni di maggio, la Lega si è affermata come secondo partito europeo per consistenza dopo la Cdu, nonché come primo partito sovranista d’Occidente. Ai suoi risultati si sommano quelli di Giorgia Meloni (6,5), che vanno a costituire, insieme, un blocco del 40 per cento, tanto da far titolare i giornali di quei giorni “Italia mai così a destra”.

Destra radicale italiana: Identikit
La Lega, si diceva nell’apertura di questa inchiesta, è uno di quei partiti che, pur non avendo un background storico di tipo fascista, si è andato radicalizzando negli anni, mentre Fratelli d’Italia è di ispirazione chiaramente neofascista, con molti rappresentanti provenienti dall’ex Msi e poi Fiamma Tricolore. Insieme, i due partiti costituiscono il riferimento politico di tutte le realtà di destra radicale esistenti in Italia. Emblematica in questo senso è la relazione fra Lega e CasaPound: oltre alla partecipazione del movimento il 19 ottobre, è eloquente il fatto che Salvini abbia pubblicato la sua autobiografia con l’editore della “tartaruga” Altaforte. CasaPound non è semplicemente un movimento giovanile della destra radicale che fa notizia per le manifestazioni inneggianti a Mussolini o le risse e le violenze contro i “nemici”, ma è una vera e propria organizzazione politica che negli anni ha saputo creare alleanze politiche strategiche, arrivando a far eleggere alcuni suoi rappresentanti in diverse amministrazioni locali, proprio nelle file della Lega. «L’Italia è un modello, sia per le forze politiche istituzionali di destra radicale- Lega e Fratelli d’Italia – che per i movimenti giovanili – spiega lo storico Elia Rosati, autore, tra gli altri, del volume CasaPound Italia. Fascisti del Terzo Millennio (Mimesis , pp. 236, € 18).
– Il nostro Paese esporta il modello di CasaPound, la formazione neofascista metapolitica più vincente d’Europa, perché ha completamente rivisitato il mondo nazi-fascista giovanile in modo militante e attento alla comunicazione».

E il “sottobosco” di lupi solitari e singoli estremisti?, (è il terzo livello di cui si parla nel primo articolo dell’inchiesta). «Anche se da noi non è ancora sviluppato come in altri Paesi europei, questo sottobosco comincia a fare parlare di sé. Basta ricordare il maxi sequestro di armi da guerra, tra cui fucili d’assalto automatici di ultima generazione, avvenuto lo scorso luglio nel torinese e che ha coinvolto varie città del Nord Italia, fra soggetti orbitanti nei gruppi dell’estrema destra oltranzista, alcuni dei quali ex combattenti in Ucraina nella regione del Donbass contro gli indipendentisti. Preoccupante, direi».