Rischia tre anni di reclusione la coppia di italiani accusati di avere rubato un pezzo di filo spinato dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau: 40 cm di filo spinato, ben avvolti nei vestiti.
Bertoldo Lori e sua moglie – questi i nomi dei colpevoli – sono stati fermati all’aeroporto di Cracovia, mentre erano in partenza per Roma. A scoprire il macabro ‘souvenir’ una macchina a raggi X utilizzata per il check-in.
“Il signor Lori ha ammesso che il filo spinato proveniva da Auscwhitz-Birkenau, e che l’aveva preso come souvenir – ha dichiarato Katarzyna Walczak, portavoce della polizia di confine -. Ma ha insistito a dire che l’aveva trovato per terra, senza averlo staccato lui”.
Dopo essere stata fermata, la coppia è stata rilasciata e le è stato consentito di tornare in patria.
La notizia del furto da parte degli italiani, data per ora solo dai media internazionali (e non da quelli italiani), è solo l’ultima di una lunga lista. Quello dei furti nel campo di Auschwitz è infatti diventato un problema crescente negli ultimi anni: nel 2009 alcuni ladri avevano rubato la scritta “Arbeit Macht Frei”, che campeggia all’ingresso del campo. Mentre nell’agosto 2012 un altro italiano era stato sorpreso a rubare un pezzo di filo spinato.
“Ogni oggetto all’interno del campo, che sia una nocciolina, una vite, un bullone o un pezzo di filo spinato è parte della storia di questo luogo”, ha dichiarato il direttore di Auschwitz-Birkenau Bartosz Bartyzel.
Non resta dunque che aspettare che la giustizia faccia il suo corso.E che i media italiani parlino di questa vergognosa notizia, che non ci fa onore.