di Ilaria Myr
In Gran Bretagna un elettore su quattro (27%) pensa che il leader del Labour Jeremy Corbyn sia un antisemita e il 31% che sia molto permissivo nei confronti del pregiudizio contro gli ebrei. Questo è quanto rivela un sondaggio pubblicato dal The Sun il 19 agosto, che accende i riflettori su quello che è diventato un vero e proprio caso all’interno del mondo britannico negli ultimi due anni, con un crescendo di scontri con la comunità ebraica locale. Il culmine è stato raggiunto con la pubblicazione congiunta da parte di tre testate ebraiche locali di un appello a non votare per Corbyn come primo ministro alle prossime elezioni.
Un antisemitismo nascosto dietro all’odio per Israele
Che Corbyn e il Labour fossero grandi sostenitori della causa palestinese non è mai stato un segreto, ma la sua avversione nei confronti di Israele ha, negli ultimi due anni, rivelato un pregiudizio molto più profondo, sia dello stesso leader che all’interno del suo partito. Basti pensare al sostegno da parte di Corbyn di Ong palestinesi che sostengono Hamas e che inneggiano alla distruzione di Israele, così come alle dichiarazioni dell’ex sindaco di Londra Jonathan Livingstone e alle esternazioni e azioni di altri esponenti del Labour.
Ma nell’ultimo mese, grazie a importanti inchieste giornalistiche britanniche, sono venuti alla luce fatti eloquenti: primo fra tutti la partecipazione di Corbyn, nel 2014, a una cerimonia in ricordo di uno dei terroristi di Monaco del 1972, Atef Bseiso, negata dal Labour ma confermata da un’inchiesta del Daily Mirror. In quell’occasione, ha scoperto il Times, Corbyn è stato anche fotografato con Maher al Taher, leader in esilio del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che un mese dopo rivendicò la strage alla sinagoga di Har Nof a Gerusalemme, in cui quattro rabbini furono trucidati durante le preghiere del mattino. Pochi giorni prima, si era saputo che Corbyn aveva partecipato nel 2010 a una manifestazione in cui Israele era paragonata ai nazisti.
Domenica 19 agosto, poi, il Telegraph ha rivelato che nel 2012 Corbyn partecipò a Doha a una conferenza con alcuni leader militari di Hamas, Khaled Meshaal, ex leader di Hamas, nella black list dei terroristi in Gran Bretagna, e Abdul Aziz Umar, entrambi erano stati condannati per dei sanguinosi attentati in Israele che fecero in tutto oltre 100 morti fra la popolazione: quello alla discoteca Dolphinarium, in cui morirono più di 20 ragazzi, due ristoranti a Gerusalemme e Haifa, a una stazione ferroviaria, a due autobus e al Park Hotel a Netanya (il peggior attentato terroristico nella storia israeliana). Come riporta il Telegraph, Badran a Doha pronunciò le seguenti parole: “La nakba (giorno della catastrofe, come gli arabi chiamano la nascita di Israele, ndr) che ci ha reso rifugiati è avvenuta tramite la forza e il ritorno sarà realizzabile soltanto attraverso la resistenza militare e armata e nient’altro”. Un contributo, questo, definito “affascinante ed elettrizzante” tre giorni dopo dallo stesso Corbyn sulla sua rubrica sul Morning Star.
Mai però, Corbyn si è recato alle tombe degli atleti israeliani trucidati a Monaco – fatto questo criticato anche dalle stesse vedove di due delle vittime – e neanche allo Yad Vashem, dove era stato invitato da Yitzhak Herzog nel 2016.
La preoccupazione della Comunità ebraica
Già da qualche tempo la comunità ebraica locale aveva espresso la propria preoccupazione nei confronti del crescente antisemitismo all’interno del paese e del Labour. Se nel recente passato la Gran Bretagna era considerata un paese ideale per gli ebrei oggi non è più così, come rivelava già un‘inchiesta di Bet Magazine-Bollettino del 2016 e come conferma un recente articolo della Cnn.
In diversi momenti la Comunità ebraica ha fatto sentire la propria voce, come ad esempio quando l’ex sindaco di Londra Livingstone venne sospeso ma non espulso dal partito per le sue dichiarazioni su ‘Hitler sionista’. Nel marzo del 2018, poi, si erano dimessi dal Labour due deputati ebrei criticando Corbyn per non fare nulla contro l’antisemitismo e, pochi giorni dopo,circa 500 persone avevano manifestato davanti al Parlamento inglese contro Corbyn e l’antisemitismo nel Labour. Negli ultimi giorni, con l’uscita delle inchieste giornalistiche, la preoccupazione e l’indignazione degli ebrei sono salite alle stelle.