di David Fiorentini
La BBC si è scusata dopo che la conduttrice Anjana Gadgil ha affermato in un’intervista con l’ex primo ministro Naftali Bennett che “le forze israeliane sono felici di uccidere bambini” durante la recente operazione militare a Jenin.
Un portavoce di BBC News ha riconosciuto che il linguaggio utilizzato da Gadgil “non era formulato adeguatamente ed era inappropriato”.
Durante l’intervista su BBC World News, Gadgil aveva cercato di contestare l’affermazione dell’ex premier secondo cui le morti palestinesi conseguenti all’azione militare riguardavano “giovani terroristi”.
“È davvero quello che l’esercito si era prefissato di fare? Uccidere persone tra i 16 e i 18 anni?” aveva interrogato la conduttrice. “Al contrario”, ha risposto Bennett. “In realtà, tutte le 11 persone morte erano militanti. Se ci sono giovani terroristi che decidono di impugnare le armi, è loro responsabilità”.
Bennett ha poi sottolineato che negli ultimi anni più di 50 cittadini israeliani sono stati uccisi da terroristi provenienti dal campo di Jenin, definendo la città un “epicentro del terrorismo”. A quel punto, Gadgil ha replicato a Bennett: “Terroristi, ma bambini. Le forze israeliane sono felici di uccidere bambini.”
Il Board of Deputies of British Jews ha immediatamente commentato lo scambio, condannandolo fermamente: “Siamo sconvolti dai commenti fatti da una conduttrice della BBC durante un’intervista con l’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett. Questo rappresenta chiaramente una violazione delle linee guida della Corporation e contatteremo il Direttore Generale per protestare con il massimo vigore”.
In una dichiarazione, un portavoce della BBC ha affermato: “BBC News ha ricevuto commenti e reclami riguardanti un’intervista a Naftali Bennett trasmessa sul canale BBC News riguardante i recenti eventi in Cisgiordania e in Israele. I reclami sollevati riguardano domande specifiche riguardanti la morte di giovani nel campo profughi di Jenin. Su tutte le piattaforme della BBC, inclusa la nostra rete di notizie, questi eventi sono stati trattati in modo imparziale e deciso. Le Nazioni Unite hanno sollevato la questione dell’impatto dell’operazione a Jenin sui bambini e i giovani. Nonostante questo fosse un argomento legittimo da affrontare nell’intervista, ci scusiamo per il fatto che il linguaggio utilizzato in questa serie di domande non sia stato formulato adeguatamente ed era inappropriato.”
Troppo poco e troppo tardi per Bennett, che dopo il programma ha rilasciato un’intervista al Jewish Chronicle: “Il pubblico affida ai media il compito di fornire un giornalismo equo, obiettivo e imparziale. Se non riescono a svolgere questo compito cruciale, devono essere pronti a fronteggiare le conseguenze di essere chiamati e tenuti responsabili. Suggerire che Israele sia ‘felice di uccidere bambini’ non ha alcun fondamento nella realtà e diffondere questa idea a milioni di persone mette in discussione l’imparzialità della BBC. È compito dei media internazionali riportare responsabilmente i fatti riguardanti il Medio Oriente, poiché altrimenti diventano parte del problema.”